Durante una terapia chemioterapica o radioterapica è utile oppure no fare uso di integratori vitaminici e di sali minerali?

Basandosi sugli studi finora fatti, la possibilità di utilizzare integratori durante queste terapie così importanti non deve essere lasciata al caso.

Molte forme tumorali possono essere prevenute con l’uso di certe vitamine e certi sali minerali e le terapie antitumorali possono ricevere un valido ed efficace supporto dal loro utilizzo. Ma a seguito di alcuni rilievi contraddittori (per esempio la vitamina A nelle forme tumorali del polmone sembra agire addirittura favorendone lo sviluppo anziché controllarlo) hanno preso vita atteggiamenti di chiusura totale verso qualsiasi tipo di supporto alla terapia tumorale classica. Si è perfino arrivati a colpevolizzare in generale l’uso di vitamine e sali minerali.

Ma basandosi sugli studi fatti, la possibilità di utilizzare integratori durante queste terapie così importanti può invece essere di valido aiuto per migliorare la risposta difensiva dell’organismo durante un momento così delicato. E’ logico che l’uso degli integratori vitaminici deve essere corretto e adeguato, ma diversi studi scientifici ne stanno suggerendo e sostenendo l’utilizzo come supporto da affiancare alle terapie classiche.

Il dibattito scientifico sta continuamente ricercando e definendo quali sostanze possano essere utilizzate e quali invece vadano evitate per affrontare al meglio un percorso di chemio e radioterapia.

Per esempio uno di questi studi afferma che alcuni integratori possono contribuire a sostenere meglio il trattamento antitumorale e anche a migliorarne l’efficacia nel lungo termine.

Un esempio di azione positiva è dato dalla vitamina D, che regola le funzioni difensive dell’organismo e contemporaneamente ne riduce l’infiammazione. E’ un supporto che ha dimostrato di migliorare la prognosi in qualsiasi forma tumorale e che può essere usato anche in contemporanea a un trattamento antitumorale.

Gli antiossidanti, come ad esempio la vitamina C, la vitamina E, l’acido lipoico, sono sostanze che invece è bene non somministrare durante una radioterapia (che ha la funzione di uccidere le “cellule cattive”) perché potrebbero aiutare anche le cellule tumorali a sopravvivere alle radiazioni. Ma la loro azione è utilissima come supporto alle cellule sane, per cui è bene assumerle e possono essere utilizzate fino a qualche giorno prima del trattamento e poi riprese solo alla fine del ciclo di radioterapia.

Allo stesso modo sali minerali molto attivi e utili come supporto per stimolare un’azione difensiva cellulare, come il Selenio, vanno somministrati solo tra un ciclo e l’altro di chemioterapia.

Vi sono invece sostanze che possono essere usate con efficacia e sicurezza anche durante tutta la fase di chemioterapia perché non ostacolano la sua azione, ma anzi mantengono attiva la sua capacità disintossicante. Queste sostanze sono ad esempio l’Inositolo, o vitamina B7, che funziona da regolatore enzimatico e cellulare, oltre che da disintossicante, o il Magnesio, che regola la sensibilità insulinica.

Vi sono poi piante come la Curcuma che sono esse stesse antitumorali e che hanno dalla loro una folta letteratura che testimonia la loro azione di miglioramento della sensibilità alla chemioterapia: la Curcuma agisce direttamente sulle citochine infiammatorie e sulla regolazione della crescita del tumore, mantenendo in più anche un’ottima azione di sostegno al tono dell’umore dei pazienti. La Curcuma o i suoi estratti possono essere tranquillamente usati durante tutte le fasi delle terapie (chemio o radio o trattamento con farmaci biologici) senza bisogno di sospenderne l’assunzione. Le formule consigliate sono quelle micellari, fitosomiali o oleose perché più concentrate e assimilabili.

In conclusione, non abbiate paura delle vitamine durante un trattamento antitumorale. Abbiate solo l’accortezza di sospendere l’assunzione di alcuni tipi (come la vitamina C ed E, il Betacarotene) durante i giorni di terapia e in quelli vicini per evitare che le sostanze vitaminiche difendano anche le cellule tumorali. Il loro vantaggio è assolutamente fuori discussione, per cui appena possibile vanno assunte di nuovo.

Alla base della buona riuscita di un trattamento oncologico e del miglioramento di una prognosi di una qualsiasi forma tumorale, ci sono sicuramente il controllo dell’infiammazione e il miglioramento della sensibilità insulinica: “nutrirsi bene” resta una delle armi più potenti per la prevenzione e la terapia di qualsiasi tumore.

 

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