Maroni auspica che la Corte costituzionale cancelli il decreto sull'obbligatorietà dei vaccini. La Lombardia non farà ricorso, come ha fatto invece il Veneto, ma solo perché c'è un voto del Consiglio regionale del 4 aprile che glielo impedisce. In quella data, infatti, l'assemblea ha approvato una mozione presentata da Lombardia Popolare (la costola lombarda del partito del ministro della salute Beatrice Lorenzin) che chiedeva due cose: di introdurre in Lombardia l'obbligo vaccinale per l'accesso ai servizi della prima infanzia, pubblici e privati, e l'impegno della Regione in Conferenza Stato Regioni a sostegno della proposta di legge nazionale che sarebbe poi stata approvata in forma di decreto poche settimane dopo. Votarono a favore Pd, Patto Civico, Sel, Forza Italia e Lombardia popolare. Contrari i cinquestelle, mentre i leghisti non hanno partecipato al voto e gli esponenti della Lista Maroni si sono astenuti.
Solo il giorno prima della dichiarazione NoVax di Maroni, l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera, di Forza Italia, aveva assicurato una campagna informativa a tappeto sulle vaccinazioni. Il decreto del governo contro cui Maroni si è schierato prevede che a partire dai nati nel 2017 siano obbligatorie le vaccinazioni contro dodici patologie: poliomielite, difterite, tetano, epatite B (già obbligatorie), pertosse, haemophilus influenzale tipo B, meningococco B e C, morbillo, rosolia, parotite e varicella (fino ad oggi erano fortemente raccomandate). Sono esclusi coloro i quali sono già immunizzati (che hanno già fatto quella malattia) o chi ha la certificazione del medico curante che indica uno stato di salute non compatibile con la vaccinazione. Per i minori di 16 anni nati prima del 2017 vale il calendario vaccinale previsto per il rispettivo anno di nascita. Le vaccinazioni sono gratuite. Il mancato rispetto dell'obbligo comporta una multa da 500 a 7.500 euro. La mancata vaccinazione comporta la segnalazione all'Ats che contatterà la famiglia per chiedere l'ottemperanza e il successivo rifiuto potrà portare alla segnalazione al tribunale dei minori, tuttavia ciò non comprometterà l'iscrizione a scuola o l'ammissione agli esami. I genitori potranno autocertificare l'avvenuta vaccinazione o l'intenzione di effettuarle e dovranno portare la documentazione entro una data prefissata per legge.