Energia, Banche, Telefonia, Giornali e TV, imprese dell'agroalimentare e lusso. I fiori all'occhiello del belpaese espatriano sistematicamente. Spero il paese abbia un piano industriale perchè di questo passo dell'Italia non resterà che il ricordo>.

Non è certo il più indicato ad esprimersi, visto che ha da poco ceduto le proprie attività ai cinesi per una somma considerevole (leggi il sole 24 ore http://vincenzochierchia.blog.ilsole24ore.com/2016/12/19/turismo-shopping-e-design-di-lusso-chiusa-loperazione-sparkle-amld/)

Tuttavia questo è il modo con cui una delle espressioni più all'avanguardia del genio italiano si è congedato dal nostro paese.

Prendiamo ad esempio la disfida Vivendi/Mediaset. Sacrosanto il diritto di acquisire da parte di chi dispone della liquidità. Quel che non si capisce è la ragione per cui, dinanzi a una scalata che non riguarda solo una famiglia, ma il sistema dell'informazione italiana, la famiglia di riferimento abbia le mani legate potendo acquisire solo una piccola quota l'anno. Quando le regole asfissiano le imprese italiane le regole vanno cambiate.

Da troppo tempo un clima ostile a chi fa impresa, chi innova, chi produce e fa bene al paese è costretto a trasferire attività in paesi che garantiscono diritti e doveri. Come l'Italia non è. Dal blocco occidentale, alla UE, alla Francia subalpina, questa la parabola dello stivale. Spero chi guida questo Paese abbia un piano di rilancio ed espansione perchè di questo passo non saremo più l'estrema periferia dell'Impero ma una nuova Pompei.