Con l’apertura dei mercati negli ultimi vent’anni si è reso necessario per la Comunità Europea correre ai ripari per tutelare al meglio le produzioni agroalimentari degli stati membri.
Negli anni si è andato quindi definendo un sistema unico di tutela dei prodotti tipici, valido sia all’interno dell’Unione stessa che a livello internazionale, per consentire al consumatore di riconoscere in modo chiaro e semplice un prodotto tipico attraverso tre diversi marchi di tutela.
D.O.P., cioè Denominazione di Origine Protetta, marchio di tutela giuridica della denominazione, attribuito dalla CE agli alimenti le cui caratteristiche peculiari dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono prodotti.
I.G.P., cioè Indicazione Geografica Protetta, marchio di origine che viene attribuito dalla CE a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o un’altra caratteristica dipende dall’origine geografica, e la cui produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene in un’area geografica particolare.
S.T.G. Specialità Tradizionale Garantita, marchio di origine volto a tutelare produzioni che siano caratterizzate da composizioni o metodi di produzione tradizionali. Questa certificazione, diversamente da D.O.P. e I.G.P., si rivolge a prodotti agricoli e alimentari che abbiano una specificità legata al metodo di produzione.

Il Grana Padano e gli altri formaggi
Il Grana Padano ad esempio è un prodotto D.O.P.unico in tutto il mondo e si riconosce facilmente poiché ognuna delle forme è contraddistinta dai marchi di origine e di selezione. Una cifra unica e personale che lo differenziano da qualunque altro prodotto esista sul mercato e ne attestano qualità, provenienza e natura di "formaggio tipico" e inimitabile.
Secondo i dati rilasciati da AFIDOP, l’associazione dei Formaggi Italiani Dop e Igp, nel 2016 la produzione dei 59 formaggi D.O.P. italiani ha superato le 524mila tonnellate, segnando un aumento del 4% rispetto al 2015.
Leader della produzione è il Grana Padano, con 185.434 tonnellate (+1,2%) pari a 4.859.592 forme, seguito da Parmigiano Reggiano, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana e Pecorino Romano.
L’export riguarda un quarto delle vendite dei formaggi D.O.P. italiani, che nel 2016 ha fatto registrare ricavi pari ad un +3%, ovvero un miliardo di euro in più, rispetto al 2015 copre il 25% del totale venduto.
Decisamente più alta la performance del Grana Padano, che secondo le prime stime del Consorzio di Tutela ha visto un incremento di 7 punti, con 1.750.006 forme esportate, pari al 38% della produzione marchiata.
Secondo AFIDOP i mercati principali per l’export di formaggi e latticini sono Germania (20%), Francia (11%), Regno Unito (8%) e Stati Uniti (20%). Nuovi mercati interessanti sono invece rappresentati da Est Europa, Cina e Corea del Sud.

Aumentare l’export agroalimentare
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De Gustibus rappresenta quindi una via privilegiata per la vendita di prodotti tipici italiani nel mondo, come miele italiano, confetture e salse, poiché mette direttamente in contatto i produttori con gli importatori e i distributori, per far nascere nuove relazioni commerciali.  La guida De Gustibus verrà inviata a circa 15.000 importatori stranieri europei ed extraeuropei, per favorire la nascita di relazioni e contatti verso nuovi mercati ed incrementare l’export nazionale del settore agroalimentare. Contattare direttamente gli esportatori e le catene della gdo rappresenterebbe per una piccola media azienda infatti una missione costosa e gravosa da un punto di vista delle risorse e del tempo da impiegare.

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