Loris De Filippi, presidente di Medici Senza Frontiere, ieri ha partecipato ad una audizione che si è tenuta alla Commissione Difesa del Senato che aveva per argomento l'attività delle ONG in mare.

«Oggi siamo venuti alla Commissione del Senato per rimettere al centro le vere ragioni che spingono migliaia di persone in mare e nelle mani dei trafficanti. Ogni giorno migliaia di uomini, donne e bambini continuano a prendere il mare affidandosi a trafficanti senza scrupoli. Non lo fanno perché potrebbero esserci delle barche a salvarli al largo della Libia, ma perché non hanno altra scelta, e le politiche europee non offrono loro alcuna alternativa. Non sono le organizzazioni umanitarie, ma le politiche europee a favorire i trafficanti.

La fine di Mare Nostrum e la sostituzione con l’operazione, molto più limitata, Triton di Frontex, non ha diminuito le partenze ma ha portato alla tragica morte in un solo giorno di circa 900 persone, il 18 aprile 2015. Esattamente due anni dopo, è stata solo la presenza delle organizzazioni umanitarie ad evitare che una tragedia di quelle proporzioni si ripetesse, e a far sì che più di 8000 persone venissero salvate in pochi giorni.

Per anni una gestione dei flussi migratori basata sulla deterrenza, non solo non ha sortito i risultati attesi, ma ha avuto come conseguenza quella di spingere migliaia di persone disperate ad esporsi a rischi sempre maggiori in mare. Ad oggi, l’ostinato rifiuto dell’Europa a provvedere adeguati canali di accesso sicuri e legali, e a creare un meccanismo di soccorso dedicato e su larga scala, continua a provocare morti e sofferenze nel Mediterraneo e in Libia. A questo punto, non si può parlare di conseguenze indirette di politiche inadeguate, ma di una deliberata e senza precedenti operazione di non-intervento a soccorso di popolazioni in pericolo.»

L'intervento di De Filippi ha messo in luce le contraddizioni delle scelte politiche dell'Europa e di una parte dei politici del nostro paese, entrambi pronti a sborsare miliardi di euro per missioni militari che dovrebbero difendere le popolazioni nei balcani e in medio oriente, mentre salvare in mare della gente destinata ad affogare sembra interessare solo se possa presumere una possibile truffa tra alcune ONG ed i trafficanti libici... dimenticando però che le vittime di tale eventuale truffa rischiano comunque la vita e continuano peraltro ad annegare!

Da quando ha avviato le operazioni di ricerca e soccorso in mare nel 2015, MSF ha salvato 60.390 persone. Questa attività è stata realizzata grazie a donazioni private, così come deriva da donazioni private il 100% dei fondi raccolti da MSF in Italia.