Stamani la Banca d'Inghilterra ha dimezzato il tasso ufficiale di sconto, portandolo dallo 0,5 allo 0,25 per cento, E' il livello più basso da 322 anni, cioè da quando esiste la banca.

Insieme alla riduzione del tasso, sono stati presi altri provvedimenti, fra cui ulteriori acquisti di buoni del tesoro, portando il quantitative easing a 435 miliardi di sterline dagli attuali 375.

Sono previsti anche prestiti alle banche per un totale di 100 miliardi, con l'obiettivo di far sì che si trasformino in prestiti alle imprese, che potranno così concretamente beneficiare dei nuovi tassi. A questo va aggiunto anche uno stanziamento di 10 miliardi per l'acquisto di obbligazioni societarie, volte anch'esse a dare "un contributo reale all'economia britannica", come si legge nel comunicato.

E' la reazione della banca centrale alle conseguenze del voto nel referendum sulla Brexit ed allo shock che ha causato nell'economia inglese. Ad appena due mesi dal voto, i primi indicatori economici fanno ritenere che l'economia del paese possa risentirne pesantemente gli effetti. Le mosse della Banca d'Inghilterra intendono evidentemente tranquillizzare i mercati.

Tre settimane fa, nel corso dell'ultima riunione della banca centrale, era stato deciso di rimandare provvedimenti che rischiavano di risultare altrimenti troppo affrettati. Negli ultimi giorni, però, l'atteggiamento è cambiato.

Andrew Haldane, capo economista della banca, ha detto chiaramente che, nel dubbio, quando si tratta di stabilizzare i mercati, è sempre meglio rischiare di esagerare, piuttosto che restare inerti.

Per render meglio l'idea, ha usato una metafora, in cui si è rifatto a modi di dire molto usati oltremanica: meglio schiacciare una noce con un martello, che cercare di evadere dalla prigione con una paletta.