Roma, 20 dicembre 2016 - Da un lato i vaccini, la scienza e le conquiste della medicina in termini di benefici per la salute pubblica. Dall'altro le credenze antiscientifiche e le resistenze culturali e psicologiche ai programmi di prevenzione vaccinale. Si tratta di uno dei tanti temi al centro del congresso nazionale “Medicina e pseudoscienza. La salute tra scienza e falsi miti nell'era 2.0: dalla ricerca, ai vaccini, al cancerogeno, agli psicofarmaci”. L'evento è promosso e organizzato dal Gruppo C1V, si svolgerà a Roma il 7 e l'8 aprile 2017, e grazie alla collaborazione con la Sifop è valido per la formazione Ecm (Educazione continua in medicina) di medici, infermieri, psicologi, biologi e farmacisti. Due i moderatori per la sessione dedicata ai vaccini. Il primo è Armando De Vincentiis, psicologo, psicoterapeuta, direttore della collana di divulgazione scientifica “Scientia et Causa” per la casa editrice C1V Edizioni, ma anche consulente del Cicap, “Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze”. Il secondo è Silvano Fuso, chimico, divulgatore scientifico, saggista e socio effettivo del Cicap.

A proposito delle barriere psicologiche antivaccino, De Vincentiis dichiara: “Il muro delle credenze antivacciniste è difficilissimo da abbattere poiché esso è sorretto da questioni non solo legate alla disinformazione e alle false credenze, ma anche da implicazioni emotive. Diverse sono le condizioni che mantengono in vita lo spirito antivaccinista, come la ricerca di un capro espiatorio come causa di una malattia sotto certi versi ancora poco conosciuta, il tentativo illusorio di poterla prevenire eliminando quei fattori di rischio che, seppur scorrettamente, si considerano implicati nella sua insorgenza e così via”.

Il ruolo dell'informazione - prosegue De Vincentiis - può di sicuro aiutare chi ancora non ha una visione corretta delle cose e, sopratutto, chi ha voglia di approfondire la questione. Ci sono famiglie che hanno bisogno di essere seguite e guidate verso una scelta (vaccinare i figli) che ritengono fondamentale e ancora intrisa di timori ingiustificati alimentati da una fetta di persone che aderisce ad una visione pseudoscientifica del mondo spesso caratterizzata da ideologie e sentimenti persecutori”.

Queste, invece, le dichiarazioni di Silvano Fuso: “Secondo il filosofo tedesco Odo Marquard (1928-2015) - spiega Fuso -, i vantaggi e gli “esoneri” da sofferenze e fatiche che la scienza e la tecnologia concedono all’uomo sono stati in un primo momento accolti con entusiasmo dall’umanità, poi con indifferenza e infine con diffidenza e ostilità. Quest’ultima fase di rifiuto porta l’uomo a provare una sorta di nostalgia per le originarie condizioni di difficoltà da cui si è liberato grazie all’evoluzione scientifica e tecnologica. Questo rimpianto di ipotetici e mai esistiti “bei tempi antichi” è stato efficacemente definito sapere nostalgico e rientra in quel bias cognitivo che gli psicologi chiamano retrospettiva rosea”.

Questo curioso comportamento - avverte il chimico - si sta puntualmente verificando in campo medico e, in particolare, nei confronti dei vaccini. I progressi della ricerca medica (con il fondamentale contributo dei vaccini) hanno consentito di garantire la sopravvivenza a milioni di persone e di migliorarne enormemente la qualità della vita. Paradossalmente però ci si dimentica di tali benefici, enfatizzando invece ipotetici rischi mai dimostrati. Parallelamente emerge la tendenza a rivolgersi a obsolete pratiche mediche e a pseudoterapie di efficacia mai provata”.

Una maggiore conoscenza dei risultati della ricerca scientifica e dei dati storici - conclude Fuso - appare indispensabile per evitare un pericoloso regresso culturale e un rigurgito di nuovo oscurantismo. Al tempo stesso è però importante esaminare i meccanismi della comunicazione che portano a una massiccia diffusione delle false credenze a scapito delle informazioni corrette.

Il via libera per le iscrizioni al congresso è già scattato, e fino a fine dicembre è possibile aderire a condizioni agevolate. L'evento è inoltre aperto ai medici specializzandi, che riceveranno un attestato di partecipazione.

Come risulta dal programma, consultabile su

www.c1vedizioni.com

 , i temi delle giornate congressuali sono tanti. E tanti sono i relatori. Ad esempio, per la sezione dedicata ai vaccini, oltre a De Vincentiis e a Fuso, interverranno: Edoardo Altomare, medico, scrittore scientifico e dirigente dell'unità Formazione presso l'Asl di Bari, Antonio Clavenna, responsabile dell'unità di Farmacoepidemiologia dell'Istituto “Mario Negri” di Milano, Roberto Burioni, professore ordinario di Microbiologia e Virologia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. E ancora, sempre per la parte riguardante i vaccini, ci saranno: il pediatra Giovanni Ragazzini, Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive presso l'Istituto superiore di sanità, Marco Sani, medico legale e ginecologo, Luigi Sudano, dirigente medico presso l'Ausl Valle D'Aosta, e Stefano Tafi, medico e coordinatore dell'organizzazione territoriale medica Aft di Pescia (Pistoia).

Il responsabile scientifico del congresso è invece il professor Giorgio Dobrilla, gastroenterologo e giornalista.