Con il seguente comunicato la Santa Sede ha reso noto che il cardinale australiano George Pell è stato rinviato a giudizio nel proprio paese "per imputazioni riferibili a fatti accaduti alcuni decenni orsono".


La Santa Sede ha appreso con rincrescimento la notizia del rinvio a giudizio in Australia del Card. George Pell per imputazioni riferibili a fatti accaduti alcuni decenni orsono.

Messo al corrente del provvedimento, il Card. Pell, nel pieno rispetto delle leggi civili e riconoscendo l’importanza della propria partecipazione affinché il processo possa svolgersi in modo giusto e favorire così la ricerca della verità, ha deciso di far ritorno nel suo Paese per affrontare le accuse che gli sono state mosse.

Il Santo Padre, informato di ciò dallo stesso Card. Pell, gli ha concesso un periodo di congedo per potersi difendere.

Durante l’assenza del Prefetto, la Segreteria per l’Economia continuerà a svolgere i propri compiti istituzionali. I Segretari rimarranno in carica per il disbrigo degli affari ordinari, donec aliter provideatur (fintantoché non sarà provveduto altrimenti, ndr.).

Il Santo Padre, che ha potuto apprezzare l’onestà del Card. Pell durante i tre anni di lavoro nella Curia Romana, gli è grato per la collaborazione e, in particolare, per l’energico impegno a favore delle riforme nel settore economico e amministrativo e l’attiva partecipazione nel Consiglio dei Cardinali (C9).

La Santa Sede esprime il proprio rispetto nei confronti della giustizia australiana che dovrà decidere il merito delle questioni sollevate. Allo stesso tempo va ricordato che il Cardinale Pell da decenni ha condannato apertamente e ripetutamente gli abusi commessi contro minori come atti immorali e intollerabili, ha cooperato in passato con le Autorità australiane (ad esempio nelle deposizioni rese alla Royal Commission), ha appoggiato la creazione della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e, infine, come Vescovo diocesano in Australia ha introdotto sistemi e procedure per la protezione di minori, e per fornire assistenza alle vittime di abusi.


Le imputazioni definite riferibili a fatti accaduti alcuni decenni orsono riguardano accuse di abusi sessuali fatte da più persone e relative agli anni '70, periodo in cui Pell era parroco.

Anche la chiesa australiana ha reso nota la notizia, anticipando che il cardinale Pell sarebbe rientrato in Australia per difendere la sua onorabilità. I magistrati della Corte di Melbourne lo hanno convocato per il 18 luglio.

Nell'inchiesta dello scorso anno, Pell aveva dichiarato che in passato la Chiesa australiana aveva fatto scelte definite "catastrofiche" per aver rifiutato di credere agli abusi sui bambini e per aver pensato di risolvere chiacchiere e problemi assegnado i preti sotto accusa a nuove parrocchie.

Attualmente, il cardinale Pell, che ha 76 anni, ricropiva in Vaticano la funzione di Prefetto della Segreteria per l’Economia, istituita nel febbraio del 2014 da Papa Francesco come ulteriore organo di controllo sul Consiglio per l’Economia, che ha il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie dei Dicasteri della Curia Romana, delle Istituzioni collegate con la Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.