Vi siete chiesti perché PD, M5S, FI hanno trovato un accordo sulla legge elettorale?

Perché  il proporzionale con lo sbarramento al 5%  è il sistema che tranquillizza maggiormente i cosiddetti "mercati" e che tranquillizza la Troika.

Nessun partito sarà in grado di  vincere le elezioni, ne tantomeno potrà governare in base al proprio programma.

Con l'intervista rilasciata da Luigi Di Maio a LA7 nel corso del talk show "Di Martedì"  del 30/5/2017 il vicepresidente della Camera dei deputati ha reso noto la strategia del M5S. I pentastellati sperano di poter incamerare almeno il 32-33% dei voti e quindi, secondo l'intervistato, il 42-43% dei seggi. Non sufficienti per un governo monocolore, come si diceva una volta. La soluzione sarà quindi quella di mettere sul tavolo le proposte di legge secondo il programma del M5S e quelle leggi che saranno accolte anche dall'opposizione  andranno avanti. Ho molti dubbi in merito alla fattibilità di questo progetto, ma questo è.

Il PD ha la possibilità di trovarsi nelle stesse condizioni dei Cinque Stelle, ma l'inciucio è già previsto: con Silvio Berlusconi. Oltretutto PD e FI sono due partiti simili, che condividono le stesse posizioni nei confronti della UE e i cui leader hanno dato dimostrazione di amarsi da molto tempo.

Anche in questo caso non basterà questa alleanza per arrivare a governare in splendida solitudine.

E allora perché questa conversione a U, da parte di questi partiti, verso la proporzionale?

All'Europa, tanto per non fare nomi, ad Angela Merkel va bene il caos politico, va bene l' inciucio. Un governo traballante, pronto a cadere ad ogni folata di vento è un governo che non avrà la capacità di elaborare una strategia per opporsi  alle leggi che man mano la Troika  impone e che l'Italia ha l'obbligo di recepire.

Nel 1998 la lungimiranza di Umberto Bossi gli faceva scrivere:

''Le leggi finanziarie degli stati si ridurranno ad un semplice fax inviato da Bruxelles dal Consiglio d'Europa, terminale europeo delle cento grandi famiglie europee'':

''Con l'ingresso in Europa, l'Italia non avra' piu' a sua disposizione la leva monetaria, cioe' se gli mancano i quattrini non potra' piu' stampare altri titoli di stato, per favorire l'economia non potra' piu' svalutare la moneta, perche' gli restera' solo la leva fiscale e i quattrini dovra' toglierli maledettamente e subito dalle tasche dei cittadini, evidentemente aumentando la pressione fiscale. Lo ripeto numerosi sono i dubbi nei confronti dell'Europa. L'idea nata nel dopo-guerra per scongiurare altre guerre tra Stati Europei sta ora partorendo un mostro che non generera', ne' democrazia, ne' stabilita', ne' vantaggi economici per tutti. Non puo' generare democrazia perche' il suo parlamento non legifera: e' l'Europa dei grandi capitalisti; il popolo, gli artigiani , gli imprenditori, i cittadini non ci sono oggi ne' tantomeno ci saranno domani, perche' non potra' mai nascere un'Europa politica.(Milano, marzo 1998)''.

Non importa quale partito o coalizione governerà il Paese. L'azione politica dei futuri governanti dovrà essere indirizzata solo verso il taglio della spesa pubblica: pensioni? sanità? istruzione? E all'innalzamento delle tasse. Nel prossimo biennio sarà necessario trovare una quarantina di miliardi. Il diktat dell'UE, da tempo coniuga una parola magica che è tanto cara al IV Reich: AUSTERITY!
Basta guardare la Grecia. Un governo, presieduto da Alexis Tsipras, formato da un partito di sinistra, Syriza e un partito di destra Anel.  Sette anni di tagli che hanno ridotto in ginocchio  il popolo ellenico e che rischia, fra un paio di settimane, il default nel caso non si trovasse un accordo per l'ennesimo piano di salvataggio finanziario.

Forza italiani al voto, siamo in democrazia!