Domenica 17 luglio, la ministra per le Riforme, Maria Elena Boschi era a Termoli per sponsorizzare, come suo solito nei fine settimana, il Sì al referendum confermativo per la riforma costituzionale su cui gli italiani si esprimeranno il prossimo autunno. La data prevista del 2 ottobre pare slittata, causa mancanza nella sicurezza della vittoria da parte di Renzi, al successivo 6 novembre. 

Quanto di seguito riportato è, tra l'altro, ciò che la ministra Boschi ha detto durante il suo discorso: «Abbiamo bisogno di un’Europa più forte e in grado di rispondere insieme, unita, al terrorismo internazionale. E per riuscirci abbiamo bisogno anche di un’Italia più forte verso l’Europa, più credibile: quindi di una Costituzione che ci consenta maggiore stabilità».


Nonostonate gli sforzi dialettici oltre che sintattici di un giornalista da guardia, e sicuramente di razza, come Rondolino che su l'Unità voleva convincere i propri lettori dell'assolutà normalità, se non banalità, dell'affermazione della ministra renziana, rimane però la logica a suggellarne l'evidenza.

Infatti, quello che la ministra, con quanto da lei detto, ha fatto capire a chi l'ascoltava non poteva avere altro significato che il seguente: solo votando Sì alla riforma della Costituzione, l'Italia potrà avere la certezza della propria sicurezza, anche di fronte al pericolo del terrorismo.

Evidentemente, l'entusiasmo della ministra Boschi per quanto da lei partorito, anche se si dovrebbe parlare di fecondazione eterologa grazie all'ausilio della senatrice Finocchiaro, è tale da farle adottare e adattare qualsiasi argomento d'attualità alla riforma della Costituzione.

Stavolta è toccato alla lotta al terrorismo. La prossima volta, se la notizia del giorno riguarderà una modifica truffaldina al protoccollo e agli ingredienti da seguire per preparare la vera pizza napoletana, quasi certamente Maria Elena Boschi ci spiegherà come un fatto simile sia già stato previsto nella riforma costituzionale che offrirà tutti gli strumenti necessari ad affrontare e prevenire una simile sventura.