Oggi il Consiglio UE si riunisce anche e soprattutto per prendere una decisione sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. Ieri, su tale argomento, una riunione preparatoria ha avuto luogo a Berlino tra Germania, Francia e Italia.

A ben vedere non si sa bene per quale motivo Merkel, Renzi e Hollande si siano incontrati con un giorno di anticipo, considerando anche le ovvietà delle dichiarazioni del dopo vertice, riassumibili nelle parole della cancelliera tedesca che ha ricordato che niente di concreto può essere avviato tra Europa e Gran Bretagna finché quest'ultima non presenti una richiesta formale per notificare la propria volontà di uscirne.
E come già anticipato da Cameron questo non accadrà prima di tre mesi.

Di che cosa abbiano parlato allora ieri Merkel, Renzi e Hollande? È probabile che Francia e Italia abbiano cercato di barattare con la Germania una maggiore flessibilità nelle poliche dell'Europa, garantendo a loro volta una posizione morbida nei confronti della Gran Bretagna.


Posizione morbida che la Germania aveva già anticipato e che ieri ha di nuovo confermato. Infatti, i tedeschi hanno tutto l'interesse di trovare con Londra un accordo che garantisca l'attuale livello di scambi commerciali con la Gran Bretagna, via di sbocco assolutamente cruciale per le esportazioni delle aziende tedesche.

Probabilmente, per la prima volta la Germania non ha il coltello dalla parte del manico ed i paesi europei più in difficoltà potrebbero sfruttare questa possibile debolezza dei tedeschi per poter scardinare i meccanismi della politica del rigore.

Le borse sembrano averlo capito? Impossibile affermarlo. Quello che è sicuro è che, almeno in mattinata, sembrano intenzionate a recuperare, almeno in parte, le posizioni perse venerdì e lunedì.