Il derby della Madonnina con la valigia, che dal duomo di Milano è pronta a trasferirsi sulla Shangai Tower il cavatappi più alto del mondo, che per ora si è disputato ancora a San Siro, è stata una partita sicuramente divertente, per i numerosi gol e per il risultato sempre in bilico.

Se poi la partita, finita 3-2 per l'Inter che giocava in casa, sia sta stata anche tatticamente bella questo spetta ai tecnici giudicarlo. Per quanto riguarda invece il giudizio dello spettatore e del tifoso, tre sono gli aspetti che più hanno colpito.

Il primo riguarda il mistero Icardi. Chi abbia seguito la partita in tv il suo nome è stato pronunciato tre volte e tutte e tre in occasione dei gol da lui realizzati. Praticamente un record per un giocatore che non sembra partecipare alle geometrie della squadra, ma che ogni volta o quasi, quando gli arriva una palla nelle vicinanze, riesce molto spesso a metterla in rete. Un vero mistero se non un vero e proprio miracolo.

Il secondo aspetto riguarda indirettamente sempre Icardi, ma l'argomento principale è la difesa del Milan. I tre centrali - Musacchio, Romagnoli, Bonucci - sono nel giro delle nazionali Argentina e Italiana eppure ieri per due volte hanno lasciato praticamente solo Mauro Icardi, liberissimo di colpire il pallone senza che nessuno potesse almeno contrastarlo. Una prestazione imbarazzante. Anche nel terzo gol Icardi non era marcato, ma essendo stato realizzato dal dischetto del rigore in questo caso era previsto dal regolamento.

Infine il terzo aspetto riguarda Montella. Oltre alla difesa, di cui l'ex aeroplanino ha detto che "non è nella norma subire così tanti gol, ma anche stasera su 3 episodi abbiamo subito 3 gol. La squadra non concede tanto agli avversari, ma al primo errore veniamo subito puniti. C'è ancora molto lavoro da fare", vi è aggiungere la prestazione del Milan nel primo tempo che ha fatto poco o nulla per giocarsi la partita, cercando soprattutto di non subire... ma inutilmente perché all'intervallo il risultato era già di 1-0 per l'Inter. Prestazione di cui il tecnico è stato il principale responsabile.

La conclusione, che riassume quanto detto in precedenza, riguarda il Milan e Montella. La domanda, come si dice in casi simili, sorge spontanea: può una squadra che ha (seppur virtualmente) speso 240 milioni di euro per acquistare nuovi giocatori (ed a questi c'è da aggiungerne un'altra vagonata di milioni per gli stipendi) avere dopo otto turni di campionato solo 12 punti, essere decima in classifica ed esser stata sconfitta da tutte le squadre incontrate che stazionano nel lato sinistro della classifica?

Una domanda che quasi sicuramente il duo Mirabelli Fassone avrà posto in queste ore a Vincenzo Montella che dovrà per forza rispondere senza fare altri passi falsi, altrimenti la famosa Champions già dal prossimo campionato sarà solo un sogno, oltre alla possibilità che lui non sia più l'allenatore dei riossoneri.