di Guglielmo Ferraro.

Etichettandoli, in maniera volutamente fuorviante e tendenziosa, come “anti-vaccini” (o antivax), i media mostrano il chiaro intento di screditare, agli occhi dell’opinione pubblica, quei medici che, fuori dal coro, non hanno ancora smarrito la capacità di formulare pensieri e giudizi autonomi, e che, rigettando qualsiasi imposizione, specialmente se  di oscura natura, conducono una personale ricerca della verità scientifica. Quali pressioni si nascondono dietro le squallide intimidazioni che le autorità sanitarie rivolgono a chi osa esprimere considerazioni critiche riguardo alle vaccinazioni e qual è il vero motore che sostiene l’esasperata propaganda vaccinale in corso?  

Dovremmo forse disconoscere gli scomodi risultati ottenuti dai non pochi ricercatori (indipendenti) che hanno sollevato perplessità sulle vaccinazioni, evidenziandone anche i rischi, soltanto perché non sono stati “approvati” da quella élite scientifica che ha deciso di schierarsi incondizionatamente a favore dei vaccini?

È evidente che una comunità scientifica così fortemente autoreferenziale, insofferente a qualsiasi controllo che non sia da essa voluto o accettato, che non ammette dissensi, attaccando sistematicamente chiunque osi esprimere dubbi, non potrà mai giovare a nessuno. Non entro nel merito della questione, recentemente sollevata, se la scienza sia o non sia democratica, ma certamente non può avere padroni.

 

PIAZZAPULITA

26/10/2017

Le teorie di un medico antivaccini

La storia di Matteo