Sordità, una scoperta rivoluzionaria [guarda subito se interessa anche te]

Andiamo al sodo, qual è la notizia?

Giusto, so che non hai tempo da perdere e vuoi sapere cosa c'è veramente di nuovo nel campo della sordità e dell'ipoacusia.

La notizia è che un gruppo di ricercatori ha scoperto che adulti anziani, messi a confronto con adulti più giovani, hanno mostrato di utilizzare maggiormente l'area frontale del cervello, più di quanto non facciano i giovani, per capire il parlato in un ambiente rumoroso.

E che vuol dire? Perché potrebbe o dovrebbe interessarti?

Perché, se la scoperta verrà davvero confermata (il campione impiegato era davvero esiguo, cioè 16 giovani e 16 anziani), può avere implicazioni positive inimmaginabili per chi deve fare i conti con ipoacusia e sordità.

Prendiamo per esempio il caso degli apparecchi acustici, in molti casi l'unica soluzione possibile per far fronte alla sordità a causa dell'età che avanza.

Finora gli apparecchi acustici sono stati pensati ed elaborati senza tener conto della specifica area del cervello preposta alla compensazione di quanto, a causa dell'età, viene a mancare alla regione uditiva del cervello.

Ciò vuol dire che da adesso in poi gli apparecchi acustici potrebbero essere più performanti, cioè più mirati a quell'area del cervello che è deputata naturalmente alla comprensione delle parole in maniera naturale.

L'ideale sarebbe quindi che gli apparecchi acustici seguissero questa tendenza "naturale", favorendone in un certo senso l'amplificazione.

Tornando alla ricerca...

Potrai leggere tutti i particolari e il resoconto completo della ricerca sul post che trovi a questo link: http://www.acufenichefare.it/sordita-compensata-dallarea-frontale-del-cervello/

Ma vorrei sottolineare che se anche la scoperta non potrà avere riscontro immediato nella vita di tutti i giorni per chi soffre di ipoacusia, è rivoluzionaria perché permetterà di affrontare il problema in maniera diversa, cioè più efficace.

Tenendo presente che sentirci bene non è un optional, ma una imprescindibile necessità per la vita di relazione ed emozionale.

L'allungamento della speranza di vita non deve coincidere con il declino cognitivo, ascrivibile per buona parte alla perdita d'udito...