L’11 marzo 2013 è una data importantissima per il mondo dei cosmetici perché è finalmente entrato in vigore in Unione europea e in via definitiva il divieto di ogni test su animali.

Garantire il pieno rispetto degli animali dovrebbe essere per tutti, animalisti o no, una necessità, non solo una delle tante caratteristiche di un cosmetico. E il divieto di fare sperimentazione su di loro è sicuramente un’importante tappa per la ricerca senza vivisezione.

Questo traguardo ha rischiato di slittare più volte ed è stato spesso rimandato dalla Commissione europea. Prospettiva fortemente osteggiata dall’opinione pubblica, dalle aziende produttrici cruelty free e dalle associazioni animaliste di tutta Europa, tra cui la European coalition to end animal experiments, di cui la LAV è membro per l’Italia.

La Direttiva ha visto il divieto assoluto di sperimentazione e importazione di ingredienti e prodotti cosmetici testati su animali. Il divieto di importazione è importante quanto quello di sperimentazione perché è in grado di influenzare i mercati e le industrie che investono nel commercio europeo e mondiale e potenzialmente ha quindi il potere di ridurre la vivisezione anche al di fuori dell’Unione europea.

E’ una grande vittoria che è stata ottenuta anche grazie a LAV, che si è battuta per ben 23 anni, cioè dal 1990, quando la Commissione europea annunciò di voler rendere obbligatoria la sperimentazione animale sia sui prodotti finiti che sulle materie prime per tutelare la sicurezza d’uso.

Ma questa grande vittoria nasconde alcune incongruenze…

Infatti molte materie cosmetiche possono avere più ambiti di applicazione e possono venire testate per altri fini, come quello farmaceutico. In più le ditte possono testare al di fuori dell’Unione europea e vendere in Paesi extracomunitari le loro linee sperimentate su animali.

Per questo rimane importantissimo preferire di acquistare prodotti di aziende che aderiscono allo Standard Internazionale “Stop ai test su animali”, riconoscibile dal simbolo del coniglietto che salta (Leaping Bunny). Le aziende che aderiscono a questo standard hanno fatto una scelta etica, dimostrando forte rispetto per la vita degli animali e per i consumatori sensibili a questo tema.

In Italia lo standard “Stop ai test su animali” è controllato da ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale) per la LAV. E’ l’unico che prevede un attento esame dell’intera filiera di produzione, grazie al controllo non basato su un semplice regime di auto-certificazione. Inoltre in Italia, almeno per gli ingredienti di origine vegetale, lo standard prevede un controllo sulla provenienza e origine.

“Stop ai test su animali” è l’unico disciplinare internazionale che garantisce che le aziende aderenti non conducano, commissionino o prendano parte ad alcun test su animali.

In erboristeria puoi trovare tante aziende che aderiscono al disciplinare LAV: cerca il coniglietto che salta (o la certificazione ICEA) e avrai la certezza che quei prodotti non siano stati sperimentati sugli animali.

La dicitura “Non testato su animali” invece non è ufficiale, ma viene adottata autonomamente da alcune aziende.

Al di là del campo cosmetico, i numeri legati alla sperimentazione animale fanno ancora tanta paura perché sono tragicamente alti. Sempre più numerose evidenze scientifiche dimostrano che la sperimentazione animale può essere benissimo sostituita da sperimentazioni di altro tipo. E noi aggiungiamo che qualsiasi attività, compresa la ricerca, non può prescindere dall’etica: etica per noi significa tutelare tutti gli esseri viventi.

“Meglio sacrificare un topo per salvare un bambino” è una delle tante frasi ad effetto per portare i consumatori dalla parte della vivisezione.

Altra frase usata per far propendere alla crudeltà della vivisezione è “Se non si sperimentasse sugli animali, bisognerebbe farlo sugli uomini”. Vi sveliamo un segreto: questo succede già. In tutto il mondo, compresa l’Italia, la legge impone il passaggio sull’uomo dopo i test sugli animali: prova indiscutibile che non ci si può fidare dei test svolti sugli animali perché, se fossero davvero attendibili, si passerebbe direttamente dal modello animale alla commercializzazione.

In erboristeria puoi trovare tantissime aziende che aderiscono al disciplinare LAV: cerca il coniglietto che salta e avrai la certezza che quei prodotti non siano stati sperimentati sugli animali.

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