«Nel primo tempo abbiamo giocato senza essere incisivi. Alla fine del primo tempo ho detto ai miei giocatori di trovare il giusto equilibrio e di non innervosirsi. Il ritmo nel secondo tempo è migliorato e ci ha permesso di raggiungere un ottimo risultato. La mia squadra è piena di talenti e, naturalmente, sono molto fiducioso, anche se dobbiamo ancora migliorare il nostro gioco.»

Queste le parole a fine partita di Luigi Di Biagio a commento della prestazione della propria squdra. Una sintesi condivisibile di quello che è successo nei 90 minuti dell'incontro.

Il primo tempo si può riasumere in un nulla di fatto. L'Italia ha tenuto la palla, la Danimarca si è difesa, cercando di colpire soprattuto con le ripartenze. Nessuna delle due squadre è stata realmente pericolosa.

L'Italia ha cercato di far valere la propria qualità tecnica con Berardi a destra e Bernardechi a sinistra. Ma nessuno dei due è riuscito, nonostante l'impegno, a mettere in condizione Petagna di svolgere il proprio ruolo, quello di centravanti che finalizza i cross che gli arrivano dalle fasce.

I danesi, sfruttando corsa, fisicità e, forse, qualche fallo di troppo si sono difesi senza troppo affanno.

Nel secondo tempo la partita all'inizio si è indirizzata sugli stessi binari fino a quando Pellegrini, con una magnifica rovesciata al volo ha insaccato un rinvio di testa, mettendo la palla in rete alla destra del portiere danese, sorpreso ma del tutto incolpevole.

Una giocata bellissima che ha in parte cambiato l'andamento della partita, con i danesi che si sono visti costretti non più a ripartire, ma ad organizzare il gioco. Per l'Italia sono aumentati gli spazi, è diminuito il possesso palla, ma è migliorato il gioco. Finalmente si sono viste delle verticalizzazioni e delle vere azioni alla ricerca della finalizzazione.

Ma la svolta della partita è avvenuta soprattutto con l'uscita di Berardi, stremato per il gran correre, sostituito da Federico Chiesa, posizionato sulla fascia sinistra, con Bernardeschi spostato a destra, e molto più a suo agio in quel ruolo.

A questo punto, l'Italia è stata molto più incisiva e pericolosa nelle ripartenze ed alla Danimarca è stata solo concessa una punzione calciata alta ed un tiro, moto bello, deviato con sicurezza in angolo da Donnarumma.

Il raddoppio è venuto nella parte finale della ripresa su un cross dalla sinistra di Chiesa che Petagna ha girato in rete.

Se Di Biagio vorrà trarre indicazioni da quanto si è visto, nel prossimo incontro, per aumentare ancora il taso tecnico della squadra, dovrebbe spostare Bernardeschi al centro lasciando le fasce a Chiesa e Berardi...

Deluso, ovviamente, il tecnico della Danimarca Niels Frederiksen: «Abbiamo sperato in una vittoria, ma sappiamo che l'Italia è molto forte. La nostra squadra ha giocato una buona partita, facendo quello che avevamo preparato, ma purtroppo non è stato sufficiente. Abbiamo creato alcune occasioni, ma dobbiamo migliorare in contropiede. Adesso per noi la qualificazione è difficile, ma non impossibile.»

E a proposito di qualificazione, il risultato di 2-0 ottenuto dall'Italia è stato importantissimo, dato che a questo punto in classifica siamo alla pari con la Germania, che nel pomeriggio ha battuto con lo stesso punteggio la Repubblica Ceca. Infatti, per essere matematicamente certi di proseguire nel torneo, è necessario arrivare primi nel girone.