Mentre prosegue l'opera di rimozione delle macerie causate dal sisma del 24 agosto, sempre di più si presentano, sia alle popolazioni colpite che a coloro che prestano soccorso, nuove scadenze e ulteriori problemi da risolvere.

All'emergenza abitativa si è così affiancata quella scolastica. Ci sono degli alunni da far studiare, ma la scuola di Amatrice non è più agibile, anzi è andata per buona parte completamente distrutta.

Per risolvere il problema della scuola, ieri i vigili del fuoco hanno liberato dai propri mezzi lì parcheggiati un'area di circa 400 metri quadri su cui verrà installata una tensostruttura che farà da tetto ad una serie di tende che, a loro volta, faranno da aule per gli alunni che domani si appresteranno ad affrontare l'anno scolastico 2016-2017.

E' una struttura provvisoria che dovrà supplire, per alcuni giorni, ad una struttura sempre di fortuna ma che dovrebbe essere più confortevole, in fase di allestimento utilizzando dei container attrezzati.

Tutto considerato, la riapertura della scuola di Amatrice è, più che un'impresa delle istituzioni, un atto di fede dei residenti che simbolicamente vogliono presidiare il proprio territorio anche con il  farvi andare a scuola i propri ragazzi.

Ma non la pensa così Matteo Renzi che, ritenendo questa occasione come utile per metterci la faccia ha provveduto a pubblicizzarla come suo solito tramite post: «Grazie a chi ha reso possibile riaprire la scuola ad Amatrice, oggi. Siamo appena all'inizio, è ancora lunga. Ma oggi #grazie. Viva l'Italia.»

Ma gli hanno detto che si tratta solo di alcuni container che sono stati chiamati aule didattiche? Forse sì ed è l'ottimismo quello che conta o la propaganda, dipende dal punto di vista. Così, oggi 13 settembre, il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, il Presidente della Provincia Autonoma di Trento Ugo Rossi e il Sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi inaugureranno, con tanto di taglio del nastro, il nuovo anno scolastico insieme ai Sindaci dei Comuni colpiti dal sisma, dei Dirigenti Scolastici e dei docenti.

Poi, tutti a scuola... se così possiamo chiamarla.