Punto di vista femminile. Con questo titolo l'Osservatore Romano riassume la promessa fatta da Papa Francesco  durante l'incontro avvenuto oggi nell'Aula Nervi con circa 900 suore appartenenti all'Unione internazionale delle superiore generali (UISG), che si trovano a Roma per la ventesima plenaria, in corso dal 9 al 13 maggio, sul tema Tessere la solidarietà globale per la vita.

Durante l'udienza, vi è stata una sessione di domande e risposte, durante la quale una superiora ha ripreso un tema già trattato durante il Sinodo dal reverendo Jeremias Schroder, arciabate presidente della Congregazione benedettina di sant'Ottiliain: perché escludere le donne dal servire come diaconi e perché non trattare il tema ufficialmente in una commissione istituita ad hoc?

Che tutto fosse preparato o no, non è dato di sapere, ma il Papa non si è sottratto alla questione posta, ricordando di averla trattata in privato, alcuni anni fa, con un professore.

Come riportato da Avvenire, Bergoglio ha poi chiesto a se stesso:  «Costituire una Commissione ufficiale potrebbe studiare la questione?» rispondendosi «Credo di sì. Sarebbe fare il bene della Chiesa di chiarire questo punto. Sono d'accordo. Io parlerò per fare qualcosa di simile. Accetto la proposta. Sembra utile per me avere una Commissione che chiarisca bene».

Ed in risposta ad altre domande su un ruolo più attivo della donna all'interno della Chiesa, il Papa ha detto che «la Chiesa ha bisogno ulteriore che le donne entrino nel processo decisionale. Anche che possano guidare un ufficio in Vaticano. La Chiesa deve coinvolgere consacrate e laiche nella consultazione, ma anche nel processo decisionale. E questo crescente ruolo delle donne nella Chiesa non è femminismo, ma un diritto di tutti i battezzati: maschi e femmine».