L'incontro tra Donald Trump ed il presidente cinese Xi Jinping, a Mar-a-Lago in Florida, doveva essere la notizia di cui tutti avrebbero dovuto parlare per giorni.

Invece, dopo l'attacco USA ad una base aerea della Siria, il vertice tra i due capi di Stato è passato in secondo piano, addrittura inosservato. Come è andato l'incontro?

I media cinesi lo hanno definito positivo e costruttivo, indicando quasi un cambio di rotta da parte dell'amministrazione Trump rispetto alle sue prime dichiarazioni che avevano fatto allarmato Pechino sia dal lato economico, con la minaccia di eventuali dazi alle importazioni di prodotti cinesi, che da quello politico, con la ripresa dei rapporti tra USA e Taiwan.

Quali sono stati i risultati concreti del vertice? Trump ha invitato Xi Jinping ad adoperarsi per frenare il programma nucleare della Corea del Nord, mentre, per quanto riguarda i problemi commerciali, i due paesi si sono dati 100 giorni di tempo per studiare un piano che permetta agli Stati Uniti di incrementare le esportazioni e pareggiare l'attuale disavanzo commerciale con la Cina.

Il vertice in Florida, che qualcuno poteva pensare come una miccia per far deflagrare gli attriti che si erano creati tra Cina e USA, è, almeno in apparenza, risultato l'esatto opposto con americani e cinesi che sembrano essere d'accordo su tutto.

L'unico dubbio che rimane è legato alla Corea del Nord, i cui continui lanci missilistici sono visti come costanti provocazioni dagli Stati Uniti e dai suoi aleati nell'area. È probabile che l'attacco USA in Siria durante il vertice con Xi Jinping sia da interpretare come un messaggio inviato a Kim Jong-un per fargli capire che cosa potrebbe capitare alla Corea del Nord?

Non è da escludere. Ma nel caso di un attacco USA alla Corea, i rapporti con la Cina cambierebbero drasticamente, mandando in fumo tutto quello che di positivo è scaturito dai colloqui di Mar-a-Lago.