Il titolo è confuso? Certamente, ma non poteva essere altrimenti, per poter descrivere l'evento. Questa mattina, Matteo Renzi era a Prato per sponsorizzare l’iniziativa “Basta un Sì” oraganizzata dal comitato locale. L’intervento di Renzi, che stavolta impersonava non il ruolo di presidente del Consiglio ma quello di segretario del Partito Democratico, si è svolto al teatro Metastasio.

Naturalmente, dato che l'appuntamento riguardava la riforma costituzionale ed il prossimo referendum confermativo, Matteo Renzi ha pensato bene di sfruttare l'iniziativa per attaccare il Comune di Roma ed il sindaco Virginia Raggi per aver detto no alle Olimpiadi di Roma.

E che c'entra con il referendum? E chi lo sa! Ma non solo. Renzi ha pensatao di esagerare con l'andare fuori dal seminato inventandosi pure il motivo per cui la Raggi ha deciso di non appoggiare la candidatura di Roma.

Infatti, il sindaco della Capitale ha posto l'accento sui costi della manifestazione... gli sforamenti ai costi che tutte le edizioni dei Giochi hanno sempre registrato, i ritorni economici difficilmente misurabili e soprattutto la situazione economica disatstrosa di Roma, oltre a quella dell'Italia.

Virginia Raggi, dati alla mano, ha ricordato che tutti o quasi, Partito Democratico compreso, hanno applaudito Monti che diceva che le Olimpiadi a Roma non si potevano fare perché l'Italia non se le poteva permettere. Adesso che dopo 4 anni quei conti sono notevolmente peggiorati, il PD ha deciso che le Olimpiadi sono un'opportunità.


E questo è quello che Renzi ha detto questa mattina: «C'è un punto che è stupefacente e sconvolgente. È il fatto di dire che non si fanno le Olimpiadi perché non è possibile sconfiggere la corruzione e l'illegalità. È un'ammissione di incapacità da parte della dirigenza di quella città, perché le Olimpiadi non sono domani mattina!

Ammesso e non concesso che siano tutti ladri, se tu c'hai davanti otto anni, non otto giorni come abbiamo avuto noi (chissà che cosa avrà voluto dire!), otto anni, se hai un minimo di credibilità e di autorevolezza, tu i ladri li cacci. Non si fermano le grandi opere, si fermano i ladri.

Se invece dici no e hai paura e ti fermi su questo, subito, se di fronte ad una grande sfida dici no, perché preferisco non metterci la faccia, hai sbagliato mestiere.»

Il PD (nelle sue varie forme e denominazioni) ha dimostrato nel passato, ed in particolar modo a Roma, di intendersene di ladri e corruzione e con estrema autorevolezza ha contribuito a creare il disavanzo di 13 miliardi di euro con cui l'attuale amministrazione deve fare i conti.

Per Matteo Renzi, aggiungerne almeno altri 4 o 5 per fare i Giochi Olimpici, come direbbe lui, non è un problema. Infatti, non sarebbe lui a pagare, ma lo Stato e i romani. Ma questa cosa, come mille altre, Renzi evita di dirla, perché non sarebbe confacente ed organica alla sua comunicazione.

D'altronde, se oggi (per la prima volta) avesse detto delle cose sensate e logiche, come avrebbe altrimenti potuto concludere per poter affermare che «l’immagine del no alle Olimpiadi è la straordinaria metafora di cosa significa l’Italia del no»?