«Dall’uno vale uno, siamo arrivati al passaggio dinastico tra padre e figlio; dalla democrazia orizzontale, al capo politico; da regole condivise da tutti, a un pacchetto di regole calate dall’alto, ad personam contro i non allineati e senza rispettare nessuna procedura di discussione e approvazione.

Aspetto invano da 140 giorni una risposta a cinque paginette di controdeduzioni, relative a una sospensione che non esiste in nessun regolamento, nonostante la mia indagine sia stata già ampiamente archiviata dalla magistratura.

I vertici del Movimento hanno mancato di rispetto ai parmigiani. A nessuno è permesso prendere in giro i miei concittadini. I vertici del Movimento hanno dimostrato di non sapersi approcciare alla responsabilità.

Ho parlato con la mia maggioranza e con gli attivisti di Parma. Siamo tutti compatti e lunedì alle 10:30, pubblicamente, scioglieremo le riserve sui nostri passi futuri.»

Un ultimatum, ma anche molto teatro, da parte del sindaco di Parma Federico Pizzarotti per annunciare ciò che ormai ha già deciso: abbandonare il Movimento 5 Stelle. Con questa dichiarazione crea l'attesa e l'attesa aumenta l'interesse per l'evento. La comunicazione funziona così e, anche per gli innovatori della politica, certe regole vanno rispettate.

Quindi, lunedì verrà ufficializzato ciò che oggi è già stato ampiamente anticipato. Dove andrà Pizzarotti? Questa è l'unica domanda che ancora non ha una risposta o, almeno, non una risposta certa. Le alternative sembrano essere due. Una è che si costruisca un proprio movimento (un altro!) per presentarsi alle prossime elezioni e continuare l'esperienza a sindaco di Parma. L'altra è Possibile nel senso che Pizzarotti, insieme ai suoi sostenitori, confluisca nel partito di Pippo Civati che, alla fine dei conti come indica anche il nome che richiama l'esperienza della Spagna, è la riproposizione di un movimento 5 Stelle radicato però a sinistra, con idee di sinistra.

Lunedì conosceremo il futuro di Pizzarotti e se davvero deciderà di allearsi con Civati potrebbe essere per Possibile l'occasione che ancora gli mancava per conquistare stabilmente le prime pagine della cronaca ed iniziare la scalata dei consensi nelle classifiche dei sondaggi.