In Italia la copertura vaccinale copre oltre il 90% della popolazione. Nonostante questo, la ministra della Salute Beatrice Lorenzin è riuscita a convicerfe della necessità che il Governo approvasse un decreto legge riguardante "Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale". Cosa che è avvenuta nel Consiglio dei Ministri n. 30 del 19 maggio.

Secondo Antonio Affinita, direttore generale del Moige - Movimento Italiano Genitori, il provvedimento che entra in vigore da oggi, e dovrà essere approvato in Parlamento entro 60 giorni per diventare definitivo, è puramente strumentale ed è motivato solo dall'attuale picco epidemiologico del morbillo, malattia tra l'altro che vede l'Italia essere tra i 10 Paesi al mondo con la mortalità infantile più bassa.

«Il decreto sulla coercizione vaccinale - sempre secondo Antonio Affinita - per le famiglie è inaccettabile ed incostituzionale. In decisa controtendenza con i protocolli europei che, sul tema della prevenzione vaccinale, indicano nell’informazione, raccomandazione, garanzie e coinvolgimento di tutti gli attori, i punti centrali di una politica efficace e concreta.

Incostituzionale un decreto che, per rispondere ad un picco epidemiologico sul morbillo, inserisce l’obbligo per altri vaccini che non hanno un quadro epidemiologico di necessità ed urgenza, proprio del decreto.»

Naturalmente, la pensa in tutt'altro modo la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che con tale provvedimeto «ribbadisce [testuale] che le vaccinazioni sono il primo strumento di sanità pubblica.»

Per ovviare alle varie normative «reggionali» [sempre citando la ministra], il decreto ha definito una lista di 12 vaccini obbligatori su tutto il territorio nazionale per qualunque bambino che venga iscritto all'asilo, anche a partire dal nido.

Questo è l'elenco delle malattie per cui i bimbi, teoricamente anche a partire da tre mesi, dovranno essere vaccinati: poliomelite, difterite, tetano, epatite b, pertosse, influenza tipo b, meningite c, meningite b, morbillo, rosolia, varicella e parotite.

I minori da 0 a 16 anni verranno forniti di un libretto, definito dalla ministra come «portafoglio vaccinale» che dovrà essere presentato al momento dell'iscrizione ad un istituto scolastico.

Nel caso in cui uno studente non risulterà in regola con il piano vaccinale (richiami compresi), la scuola comunicherà il problema alla ASL di riferimento che, a sua volta, informerà la famiglia di proccedere alla vaccinazione del minore entro un determinato periodo di tempo. Nel caso in cui ciò non dovesse avvenire scatterà una sanzione molto salata.

L'entrata a regime del provvedimento sarà soggetta alla definizione dei provvedimenti burocratici a supporto dell'iniziativa e verrà comunicata quanto prima dal ministero della Salute.