Il bugiardo patologico o seriale, se preferite, Matteo Renzi, in questi giorni sta fornendo il meglio (o il peggio, dipende dai punti di vista) del suo repertorio. L'occasione è la nomina del governatore della Banca d'Italia.

Nei giorni scorsi, venendo meno ad un galateo istituzionale che il partito di maggioranza dovrebbe osservare, il gruppo Pd alla Camera ha presentato una mozione in cui, nella sostanza, ha sfiduciato l'attuale governatore Visco, esprimendo un parere negativo sulla sua riconferma. La mozione è stata sottoscritta dal Governo che dovrebbe occuparsi autonomamente della nomina, insieme al presidente della Repubblica e al consiglio direttivo di Bankitalia.

Renzi, subito dopo che la notizia è stata diffusa, aveva detto che la sfiducia a Visco era una decisione del gruppo Pd e che lui non ne sapeva nulla.

Il giorno dopo ha detto che "dire che il Pd è contro Visco è sbagliato. Noi vogliamo dire, e continueremo a dire, che in Italia in questo periodo nel settore bancario è successo qualcosa di enorme e c’è necessità di un’analisi vera.

La mozione del Pd serve a dire: apriamo una pagina nuova per il futuro del sistema bancario, chi ha sbagliato paghi, se ci sono delle cose da cambiare si cambino. E poi il nome e la procedura di nomina del governatore non dipendono dal Pd ma dalle autorità preposte e noi le rispetteremo."

Infine, il giorno successivo, in una intervista a QN, Matteo Renzi ha detto che "il governo non era semplicemente informato: era d'accordo. La mozione parlamentare non solo era nota al governo, ma come sa chi conosce il diritto parlamentare questa mozione prevedeva che il governo desse un parere. Che c`è stato. Ed è stato positivo. L`esecutivo è composto da persone serie, non danno parere positivo senza sapere di cosa stanno parlando."

Invece, secondo quanto riportano alcuni quotidiani, il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni della mozione del PD non ne sapeva nulla e non ne sarebbe stato informato. Per il Governo, come dice Renzi, il testo della mozione era noto solo alla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi!

Adesso il cerchio è chiuso e tutto torna... pure con l'ennesimo conflitto d'interessi, considerando quanto la Boschi fosse indirettamente invischiata nella sorte di Banca Etruria, a causa del "babbo", a cui avrebbe dato una mano per vendere l'istituto di credito ormai in dissesto ad una delle principali banche italiane... senza successo.

Infine, sempre in base a quanto riportano alcune agenzie di stampa, facendo riferimento ad una fonte di Palazzo Chigi, Gentiloni ha ben presente nella sua decisione - senza però citare alcun nome - l'importanza di salvaguardare l'autonomia della Banca d'Italia e che la sua scelta sarà basata sulle prerogative a lui attribuite dalla legge ed ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell'autonomia dell'Istituto.

Dopo quanto è accaduto, però, tali prerogative sono oggettivamente venute meno, perché nel caso Ignazio Visco non venga confermato nel ruolo, chiunque sarà portato a pensare che ciò sia stato fatto in base al veto di Renzi.