Google, lunedì 11 settembre, ha presentato appello contro la multa da quasi 2,5 miliardi di euro comminatagli dall'Autorità Antitrust dell'Ue per aver visualizzato nelle pagine del proprio motore di ricerca in maniera prevalente i risultati del proprio servizio di comparazione prezzi, a svantaggio di servizi analoghi e concorrenti.

La decisione di appellarsi è arrivata dopo due mesi dalla sentenza della Commissione Europea, forse anche incoraggiata - secondo il parere di alcuni - da una parziale vittoria di Intel, che risale alla settimana scorsa, contro una precedente sanzione dell'UE.

Il Tribunale dell'Unione potrebbe far passare degli anni prima di pronunciarsi sul caso. In ogni caso, un portavoce del tribunale ha detto che Google non avrebbe chiesto anche un provvedimento provvisorio per sospendere la decisione dell'UE.

Nel frattempo, la Commissione, che aveva ordinato a Google di mettere fine entro il 28 settembre alla precedente modalità di visualizzazione dei risultati di comparazione dei prezzi dei vari prodotti, sta valutando la proposta di conformarsi alla decisione dell'UE ricevuta dal colosso della Silicon Valley.

Un responsabile dell'Antitrust dell'UE ha dichiarato che l'autorità a tutela della concorrenza difenderà la propria decisione anche davanti al Tribunale.