Omeopatia sì, omeopatia no. In Italia le medicine omeopatiche non sono a carico del SSN, in Inghilterra invece sì. In questi giorni, erroneamente o ad arte, è stata pubblicata la notizia secondo la quale il servizio sanitario britannico avrebbe eliminato dal proprio catalogo i prodotti omeopatici in quanto inefficaci.

Ma non è così. Lo ha dichiarato Alessandro Pizzoccaro, presidente del CdA di GUNA - azienda leader in Italia nella produzione e commercializzazione di farmaci naturali - che ha precisato che: «il Dipartimento per la Salute ha annunciato una consultazione affermando che, in un momento di domanda crescente, il governo ha il dovere di garantire che i fondi NHS vengano spesi solo sui trattamenti più efficaci, dichiarando per bocca del Ministro George Freeman che il Governo "si aspetta di poter ricevere delle proposte a riguardo a tempo debito", come riportato dal Guardian.»

Pizzoccaro ha poi fatto presente che dietro questa iniziativa vi sia l'azione lobbistica, peraltro dichiarata, da parte della Good Thinking Society coordinata da Simon Singh, uno scrittore noto per la sua posizione ostile all’omeopatia.

«In Inghilterra, l’argomento - ha poi proseguito il presidente del CdA di GUNA - è l’eventuale rimborsabilità di questi farmaci, che in Italia peraltro non è mai stata neppure ipotizzata, ma con la scusa di risparmiare quattro soldi, qualcuno vorrebbe penalizzare un modello di salute improntato alla prevenzione delle malattie e a stili di vita salutari. Poi però si mantiene rimborsabile senza alcun problema, ad esempio, una molecola antidepressiva come la paroxetina, dichiarata all’unanimità della comunità scientifica come "inefficace e pericolosa" in quanto stimola idee suicide in bambini e adolescenti.»

Il servizio sanitario britannico rimborsa annualmente 100mila Sterline per i farmaci relativi alle cure omeopatiche. Vista l'esiguità della somma, GUNA nonostante non abbia interessi commerciali in Gran Bretagna - donerà all'NHS tale somma, «così si finirà - parole di Pizzoccaro - con queste strumentalizzazioni faziose che dietro il paravento dell’appropriatezza prescrittiva nascondono ben altri obiettivi».