Abbiamo l'Europa che ci viene propagandata come la cosa più giusta e buona che potrebbe capitarci. E allora se è giusta e buona, va da sé che dovrebbe prendersi carico e cura dei problemi di tutti e risolverli. A qualcuno risulta che sia così?

Fino a qualche giorno fa ci dicevano che comunque la cooperazione va meritata. Se un paese non è virtuoso, non può sperare che gli altri possano risolvergli i problemi economici da lui stesso causati. E va bene. Prendiamo atto di questo e passiamo però ad un altro problema.

Sui migranti, ad esempio, i paesi a sud ceh si affacciano sul Mediterraneo si devono far carico di recuperare in mare, ospitare, identificare e gestire persone che arrivano dall'Africa e non solo, sia come rifugiati che come migranti economici. Il loro numero è in costante aumento e, soprattutto in futuro, la situazione potrebbe essere di difficile gestione. Che l'Europa aiuti Italia, Grecia e Malta, unici paesi che si trovano ad affrontare la questione.

I risultati, con vari aggiornamenti, sono riassumibili con il fatto che la maggior parte dei paesi europei non pensa minimamente di aiutare in concreto Italia, Grecia e Malta nell'accoglienza venendo meno anche ad accordi europei che li costringerebbero ad ospitare una quota di migranti.

Non solo. l'Italia fa delle riunioni ristrette per organizzare interventi di contenimento insieme ad altri paesi europei e per tutta risposta arrivano precisazioni per ricordare che le navi di questo o quel paese sbarcheranno comunque i migranti nei porti italiani.

Joseph Muscat, premier maltese, parla a Strasburgo per riepilogare i risultati di sei mesi di presidenza del Consiglio dei ministri Ue. Tra i temi toccati davanti all’Europarlamento, c'è stato anche quello delle migrazioni. Muscat ha ricordato che "serve una solidarietà efficace" a livello europeo "per gestire assieme questo fenomeno". Non si possono lasciar sole Italia, Malta e Grecia, solo perché sono i Paesi geograficamente più esposti verso il Mediterraneo e le aree di provenienza dei grandi flussi, ossia Africa e Medie Oriente. Muscat ha ricordato che "non ci si può fermare a una modalità emergenziale", mentre occorre una "risposta europea" concreta e programmata, che "risponda ai valori dell’Europa. L’appartenenza all’Ue non prevede l’adesione solo ad alcuni dei nostri valori, ma a tutti, solidarietà compresa". Il richiamo va ai Paesi del nord e dell’est che non hanno ancora fatto la loro parte nei ricollocamenti.

A sentire l'appello di Muscat c'erano trenta europarlamentari. Jean-Claude Juncker, presidente della commissione UE, nel suo intervento ha definito ridicoli i deputati dell'Europarlamento, rivolgendosi ovviamente a chi era assente, aggiungendo che "se ci fosse stato in aula il presidente Macron o un altro leader di un grande Paese l’aula sarebbe stata piena. Siete ridicoli. Ci vuole rispetto anche per le presidenze dei Paesi più piccoli."

Il presidente Tajani richiama Juncker a rispettare il Parlamento. Ma Juncker non demorde, rilancia la sua accusa e poi stizzito si siede.

Al di là della "scenetta" in sé che ha catturato l'attenzione dei media, è più interessante soffermarsi sui contenuti che soo diretta conseguenza delle parole di Muscat. Esiste un'Europa finanziaria, guidata dalla Germania, le cui direttive devono essere rispettate al decimale di punto... altrimenti sanzioni! Ma esiste anche un'Europa che se chiamata a condividere le proprie responsabilità di Unione su altri temi diversi da quelli finanziari, vedi migranti, allora risponde con un classico slogan, molto ben conosciuto in Italia: ME NE FREGO!

Ma se non esiste solidarietà, è chiaro che non esiste Unione. Nel frattempo, l'Austria schiera l'esercito per "proteggere" i propri confini dall'attraversamento abusivo da parte dei migranti.