Il ministero della Difesa russo questa mattina ha diffuso la notizia di aver ucciso il capo dello Stato Islamico Abu Bakr al-Baghdadi durante un attacco aereo nei pressi delle città siriana di Raqqa alla fine di maggio.

L'attacco aereo era stato ordinato dopo che l'intelligence delle forze russe in Siria aveva avuto la notizia di una riunione dei principali leader dello Stato isalamico.

Il 28 maggio, i droni inviati dai russi hanno confermato che le informazioni relative alla riunione dei capi dell'Isis erano esatte, sia in relazione al luogo che in relazione all'ora. E così, tra le 00:35 e le 00:45, è stato ordinato l'attacco di cui anche gli Stati Uniti sono stati informati.

I missili lanciati dai droni, oltre ad al-Baghdadi e ad altre persone ai vertici dell'Isis, avrebbero ucciso anche 30 comandanti militari e circa 300 miliziani.

Il vertice ha avuto luogo in un sobborgo meridionale di Raqqa ed aveva come tema la scelta di possibili vie di fuga per il ritiro dei miliziani dalla città.


L'ultimo filmato in cui al-Baghdadi si mostra in pubblico è quello in cui nel 2014, a Mosul, proclama la nascita del suo califfato dal pulpito della moschea di Grand al-Nuri.

L'agenzia Reuters, in merito alla notizia, ha riportato le dichiarazioni di Rami Abdulrahman, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha affermato di avere forti dubbi sul fatto che al-Baghdadi sia rimasto ucciso nell'attacco del 28 maggio. Infatti, secondo le sue fonti, il capo dell'Isis, in quel periodo, si sarebbe trovato in tutt'altra parte della Siria, in un'area tra Deir al-Zor e l'Iraq.