Sulla pagina facebook di De Magistris c'è il seguente post: "Ieri sera alle ore 21 sono stato all'Agorà ad assistere al concerto di Enzo Avitabile. Ringrazio Enzo per questa bellissima serata e per averci messo la faccia da subito, già cinque anni fa, per me. Credo che io ed Enzo condividiamo la stessa energia, ed è questa alchimia che da subito ha cementato il nostro rapporto. Un'energia che respiro dovunque e che ci condurrà verso i traguardi migliori. Per la nostra Napoli."

Nessun riferimento al comizio e alla frase "Renzi, vattene a casa, devi avere paura, ti devi cacare sotto. Cacati sotto" pronunciata durante il comizio. E leggiamo allora che cosa ha detto ieri sera De Magistris ai suoi elettori.

Il testo che segue è solo una parte dell'intervento del sindaco di Napoli.

"Non sono in vendita. Donne e uomini della rivoluzione che senza alcun interesse personale stanno contribuendo ad una grandissima avventura. Non contano le poltrone, conta la rivoluzione. Quando salgo a Palazzo San Giacomo quella poltrona non è mia. Dal 5 giugno sento il bisogno di spostare il potere da palazzo San Giacomo  nei territori, nei quartieri, nelle periferie... io sarò solamente in strada.

La nostra amministrazione ha rappresentato uno snodo sulla questione morale. In cinque anni noi abbiamo governato con le mani pulite. Hanno cercato in tutti i modi di farci cadere nel sistema, di comprarci in qualunque modo e sono rimasti esterrefatti del fatto che in questa città si è alzato un popolo che crede  nella sua forza, nella sua autonomia, nella sua energia, nella sua libertà, nella sua onestà. Questo li ha portati completamente allo sbando. Non riescono più a capire nulla e nulla capiranno, perché non riusciranno a capire che si può fare politica senza interessi.

Napoli sta indicando un nuovo modo di essere comunità. Mi accusano che il sindaco è con i centri sociali? Sì è con i centri sociali, ma non è con i casalesi, non è con Verdini, non è con Valente, non è con Renzi, non è con Berlusconi, non è con loro... sto con la gente come te (rivolgendosi ad un elettore tra il pubblico).

Non mi avrete mai. Se mi faranno fuori ci sarete voi. Non sono in vendita, andatevene a casa. Renzi vai a casa. Devi avere paura. Ti devi cacare sotto. Cacati sotto. (Frasi gridate con la folla festante e plaudente e sventolio di bandiere).

Napoli capitale, Granducato di Toscana dietro. Dopo 150 anni... Napoli ribelle, potere al popolo. Vi dimostriamo che è il popolo che scrive la storia, non l'ordine costituito, siete voi, siamo noi... lo diceva Che Guevara, non lo dico io.
Lo zapatismo in salsa partenopea è questo: mani, cuore, energie.  Ci avete ostacolato in ogni modo, ma noi siamo ancora qui. Eccoci qua.

Squadra significa persone leali: persone che mi hanno criticato quando mi dovevano criticare, ma che mi hanno sostenuto quando mi dovevano sostenere. Penso che abbiamo creato un concetto di comunità di convivenza, di unione, di solidarietà, di amore... Metteranno in campo ogni cosa pur di non farci vincere. Più ci ostacolano, più stiamo andando bene, non deprimetevi nelle difficoltà... più ci attaccano più siamo forti, più non dobbiamo mollare.

Viva il popolo, viva Napoli. Vinceremo."

Immaginatevi le reazioni da parte del Partito Democratico: volgare, violento, minaccioso. Sono solo alcune delle critiche pronunciate dalle alte sfere del PD, a cui si devono aggiungere i commenti sui social e quelli agli articoli dei giornali on-line.

Ma perché alterarsi se finora Renzi ha fuso e confuso i suoi due ruoli, quello di presidente del Consiglio e di segretario di partito, dando voti e pagelle ai suoi avversari in funzione delle sue esigenze di comunicazione, ma si dovrebbe dire di propaganda?

E se poi qualcuno gli risponde da populista, perché questi erano toni e contenuti dell'arringa di De Magistris, i suoi seguaci non si devono scandalizzare. Al di là dei toni e delle parole usate, l'intervento di De Magistris è stata la risposta, finora trattenuta, alle visite di Renzi a Napoli ed alle sue accuse di immobilismo e disastro rivolte all'attuale amministrazione.

In pratica, chi la fa l'aspetti!