Continua la diffusione da parte dell'Istat di nuovi dati macroeconomici, stavolta riguardanti i conti economici trimestrali, relativi ad Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società.

Nel secondo trimestre del 2017 il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1,5% nei confronti del secondo trimestre del 2016. Sulla base di questo rilevamento, il PIL proiettato sul 2017 è pari a +1,2%.

Rispetto al trimestre precedente, si ha una crescita dello 0,9% degli investimenti fissi lordi e dello 0,2% dei consumi finali nazionali, dovuto un incremento dello 0,2% dei consumi delle famiglie residenti e delle Istituzioni Sociali Private (ISP) e di un andamento stazionario della spesa della Pubblica amministrazione (PA). Le importazioni sono aumentate dell'1,2% e le esportazioni hanno segnato una variazione nulla.

Al netto delle scorte, la domanda interna ha fornito un contributo di +0,3 punti percentuali alla crescita del PIL, determinato da un +0,1% dei consumi delle famiglie e delle ISP, da +0,2% degli investimenti fissi lordi, mentre l'apporto è risultato nullo per quanto riguarda la spesa della PA.

Più determinante per la crescita è stato invece il ripristino delle scorte, la cui variazione ha contribuito positivamente ad un aumento del PIL pari allo +0,4%, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato negativo per -0,3 punti percentuali.

Si rilevano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell'industria (+0,5%) e dei servizi (+0,3%), mentre l'agricoltura ha registrato un calo del 2,4%.

Va ricordato che per raggiungere i livello di crescita del PIL registrato nel 2008 la strada da percorrere è ancora molto lunga.

Tra i dati del secondo trimestre va detto che l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al 0,5%, mentre era dello 0,4% nello stesso trimestre del 2016.

Il reddito disponibile delle famiglie è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,4%. Però, la propensione al risparmio è diminuita di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, scendendo al 7,5%.

Infine, per quanto riguarda le imprese, il profitto delle società non finanziarie è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, compensato però da un tasso di investimento aumentato di 0,2 punti percentuali.