Silenzio. I dichiaranti, scriventi, spesso urlanti, portavoce e garanti del Movimento 5 Stelle sono stati colti da un'improvvisa impossibilità nell'esprimere un'opinione.
In genere, rilasciano dichiarazioni su qualsiasi argomento, anche in tempo reale, facendo affermazioni spesso inappellabili, ma sempre nel rispetto della trasparenza e dell'onestà.

Stavolta tutto tace. Tutto tace in relazione all'ennesimo colpo di scena del thriller, non si può definire altrimenti, che racconta le vicende del comune di Roma e di chi lo governa che, se non gradito al "sistema", finisce per esser messo sulla graticola e  cucinato a fuoco lento, finché non giunge il momento in cui il piatto è pronto e va servito.

A Marino è accaduto questo. Il sindaco PD del comune di Roma si era messo in testa di risolvere i problemi della capitale ed è stato silurato addirittura dal suo stesso partito. Potevano i 5 Stelle, moralizzatori d'Italia, pensare di governare il comune di Roma sfuggendo a intrighi, macchinazioni e maneggi di ogni sorta che potessero, in qualche modo, ripristinare lo status quo che aveva avviato Roma alla bancarotta con l'approvazione e la benedizione di tutto il "sistema" politico e finanziario locale e nazionale?

Evidentemente i 5 Stelle lo hanno pensato. I fatti, però, stanno dimostrando il contrario. Così, dopo aver iniziato una via crucis che non sembra avere fine, passando dall'imperizia e dagli errori di "gioventù", la sindaca di Roma Virginia Raggi si è ritrovata al centro di un'indagine che inizialmente riguardava un falso e un abuso di ufficio e che poi ha finito per ipotizzare una possibile corruzione.

Virginia Raggi ieri è stata ascoltata da due procuratori in merito alla nomina del fratello di Marra a capo dell'ufficio che gestisce le attività relative al turismo del comune di Roma.

Andata all'appuntamento per rispondere su quella vicenda, Virginia Raggi è stata però messa di fronte ad un altro quesito: conosceva il motivo per cui Salvatore Romeo, capo della segreteria politica del sindaco, l'avesse nominata beneficiaria di un'assicurazione sulla vita di cui Romeo era il contraente?

Cosa? Virginia Raggi è caduta dalle nuvole, non sapeva nulla di quella storia. Almeno questo è quanto ha dichiarato ai giornalisti che l'attendevano all'uscita dall'interrogatorio che si è concluso dopo molte ore, solo in tarda serata. E per questo continuerà a fare il suo lavoro di sindaco, come prima.

La storia della polizza ha fatto subito gridare allo scandalo e, come accade in Italia, i media "contrari" alla Raggi hanno ipotizzato subito una possibile corruzione. Ma può esser possibile? Rimettendo in piedi i pezzi del puzzle, Virginia Raggi sembrerebbe più che altro una specie di vaso di coccio finito in mezzo a delle botti di ferro. Ma forse non solo Virginia Raggi, anche il Movimento 5 Stelle da lei rappresentato.

Risalendo al periodo che ha anticipato le primarie o comunarie dei 5 stelle, un candidato che era destinato a fare incetta di voti, Marcello De Vito, finisce per essere coinvolto in un possibile scandalo che finisce per indebolirne la candidatura all'interno del Movimento. Scandalo che la stessa Raggi avrebbe portato alla luce.

La vicenda si rivelerà una bufala, ma nel frattempo, grazie al fatto che Frongia si ritirerà dalle comunarie facendo convergere i propri voti proprio sulla Raggi, lei diventerà il candidato a sindaco del Comune.

E proprio in quei giorni, Romeo, impiegato del comune, indica Virginia Raggi come beneficiaria dell'assicurazione sulla vita da lui stipulata tempo prima. Ma la cosa che lascia perplessi è che Romeo apre più assicurazioni sulla propria vita, indicando come beneficiari candidati 5 Stelle alle comunarie. Perché questa scelta, che cosa e chi lo ha spinto ad agire così?

A rendere intricata la vicenda è poi la nomina di Romeo che, insieme a Marra, costituiscono la coppia di angeli custodi della sindaca, a cui lei non vuole rinunciare. Sarà costretta a farlo solo dopo l'arresto di Marra.

Da ricordare anche che, durante l'inchiesta, è trapelato che Romeo chiamava Marra "capo".

Tutto questo può avere una spiegazione? Sì, ma solo nell'ambito delle ipotesi e delle supposizioni. Intanto, farsi corrompere per 30.000 euro appare ridicolo ed economicamente svantaggioso, quando l'incarico che uno ricopre assicura, anche con un basso sipendio, una remunerazione ben maggiore.

Quindi, pensare che questa sia stata un'operazione per ricattare e tenere sotto scacco Virginia Raggi per minacciare di danneggiarne l'immagine ed ottenere in cambio decisioni e favori graditi alla coppia Marra Romeo potrebbe non essere un'ipotesi assurda. E, in quel caso, ci sarebbe da stabilire se la Raggi fosse già stata o meno messa a conoscenza della polizza.

Un giallo... non c'è che dire. Questo è quello di cui finora è possibile esser certi. Un giallo che potrebbe avere conseguenze politiche. Il silenzio dei vertici del Movimento 5 Stelle  indica che una decisione su come affrontare la vicenda non è stata ancora presa. Infatti, seppur ingenua, la Raggi alla fine potrebbe essere semplicemente la vittima di un raffinatissimo complotto che mirava a scalare e controllare i 5 Stelle a Roma.

Per ogni giallo che si rispetti non resta che attendere di leggere le prossime pagine, attendendo che vengano scritte, cercando di arrivare alla fine il prima possibile.