Following the Ministerial meeting held in Paris on 3 June 2016, the Participants met in Paris on 15 January 2017 to reaffirm their support for a just, lasting and comprehensive resolution of the Israeli- Palestinian conflict. They reaffirmed that a negotiated solution with two states, Israel and Palestine, living side by side in peace and security, is the only way to achieve enduring peace.

They emphasized the importance for the parties to restate their commitment to this solution, to take urgent steps in order to reverse the current negative trends on the ground, including continued acts of violence and ongoing settlement activity, and to start meaningful direct negotiations.

They reiterated that a negotiated two-state solution should meet the legitimate aspirations of both sides, including the Palestinians’ right to statehood and sovereignty, fully end the occupation that began in 1967, satisfy Israel’s security needs and resolve all permanent status issues on the basis of United Nations Security Council resolutions 242 (1967) and 338 (1973), and also recalled relevant Security Council resolutions.

In questi primi tre paragrafi, vi è il succo della dichiarazione congiunta approvata dai rappresentanti dei 75 Stati che domenica 15 gennaio si sono riuniti a Parigi per la Conferenza sulla Pace in Medio Oriente.

La riaffermazione della soluzione dei due Stati e la necessità di porre fine all'occupazione dei territori a seguito del conflitto del 1967 sono punti imprescindibili per una soluzione di pace al conflitto arabo israeliano.

Le conclusioni riassunte nel documento sono state anticipate nell'intervento di chiusura dei lavori dal ministro degli Esteri francese Jean-Marc Ayrault che ha ricordato che la soluzione dei due Stati è un punto su cui vi è un accordo da parte della comunità internazionale.

E ribadendo questa tesi, si è anche augurato che la Conferenza possa svolgere un'opera di convincimento in tal senso anche nei confronti della nuova amministrazione USA e del suo presidente Donald Trump.

Nel pomeriggio, da segnalare una telefonata del segretario di Stato John Kerry al primo ministro israeliano Netanyahu per informarlo che da parte dell'amministrazione Obama non ci saranno, nei prossimi giorni, prese di posizioni ufficiali a livello internazionale su questioni che riguarderanno Israele conseguenti alle conclusioni raggiunte nella Conferenza di Parigi.

Un migliaio di supporter pro Israele, durante la giornata, ha manifestato davanti alla sede dell'ambasciata israeliana a Parigi contro lo svolgimento della Conferenza le cui tegsi, a dir loro, danneggerebbero gli interessi di Israele. Inoltre, la protesta era anche rivolta a denunciare la loro contrarietà ad una possibile futura spartizione della città di Gerusalemme.