E siamo daccapo, ancora una volta! Anche quest'anno, come un anno fa di questi tempi, la Commissione europea boccia la legge di bilancio per il 2018 presentata dall'Italia perché non soddisfa le richieste di aggiustamento strutturale auspicate dall'Ue e non mantiene le promesse relative agli sforzi anticipati dalla stessa Italia per l'aggiustamento dei propri conti. 

La Commissione Ue ha riferito al governo Gentiloni di attendere una risposta ai rilievi indicati entro il 31 ottobre. All'Italia era stato chiesto nel 2018 un aggiustamento strutturale pari allo 0,6% del Prodotto Interno Lordo.

L'impegno preso dal Governo nella legge di bilancio è pari solo per la metà, lo 0,3%, in base a quanto indicato nel testo presentato a metà ottobre. Ma per la Commissione la realtà sarebbe diversa.

Come scritto chiaramente nella lettera inviata al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, la Commissione Ue ha stimato il reale importo dell'aggiustamento strutturale del nostro Paese nello 0,2% del Pil, praticamente solo un terzo rispetto a quanto promesso.

Inoltre, nella lettera si fa presente a Padoan che la Commissione ritiene a rischio anche i conti per l'anno in corso nonostante la correzione effettuata in primavera.

Lettere di chiarimento da parte di Bruxelles sono state inviate anche a Francia, Belgio, Portogallo e Spagna.

Anche se è inutile ripèeterlo, va comunque ricordato che la Commissione ha il potere di non approvare le leggi di bilancio dei paesi euro considerate inadempienti rispetto alle norme fiscali europee.