Per far inutile polemica politica, prendendo spunto da un metodo di lavoro che Regione Lombardia ha sempre avuto, anche in passato, l’assessore regionale all’Agricoltura si dimentica dei veri problemi del mondo agricolo lombardo.

Oggi se ne esce magnificando il fatto che la Regione ha anticipato la Pac: cosa che è sempre avvenuta non solo con l’attuale amministrazione, ma anche con le passate. E non è l’unica: lo fanno anche le altre Regioni dotate di organismo pagatore proprio, in primis Veneto e Toscana, come riconosce lo stesso assessore. Quindi, non c’è nessuna novità.

Questa è una scusa per polemizzare “inutilmente a tre giorni dal voto sul referendum: nessuno, infatti, teorizza di riportare le competenze dell’agricoltura a Roma visto che nella riforma non si parla di niente del genere. Ma all’assessore leghista questa distorsione dei fatti fa comodo per chiudere la campagna elettorale referendaria. Oltre tutto, va ricordato che se Regione Lombardia è ed è stata sempre efficiente per i pagamenti agli agricoltori, non è certo per merito degli assessori, ma dell'efficienza della struttura che non è nemmeno alle dipendenze dell’assessorato.

Invece alla figura istituzionale dell’assessore spettano altri compiti. Ad esempio, non mettersi continuamente di traverso rispetto alle decisioni da prendere insieme allo Stato centrale o già approvate dalle altre Regioni in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Il caso delle ex Apa è emblematico: l’Associazione allevatori Milano-Lodi ha lamentato il mancato trasferimento di risorse da parte della Regione, costringendo a tagliare i controlli funzionali per la tenuta del libro genealogico e per la selezione genetica, proprio perché le risorse regionali non sono arrivate. E in questo modo il servizio di assistenza tecnica agli allevatori è stato chiuso. Che si occupi di questo!