Questa volta le partite Iva non riescono a salvare la propaganda di Matteo Renzi che, a 3 giorni dal voto per il referendum costituzionale, non potrà esaltare le meraviglie del Jobs Act.

A settembre il numero degli occupati era in aumento, di circa 50mila unità che, però, erano da attribuire solo ai cosiddetti indipendenti, partite iva o artigiani che avevano avviato delle attività in cui finiscono per essere imprenditori di se stessi.

Ad ottobre non c'è stato neppure questo "miracolo", così il dato sull'occupazione risulta in calo rispetto a settembre: -0,1%, pari a -30 mila unità. Diminuiscono, in questo mese, i dipendenti a tempo indeterminato, mentre crescono quelli a termine e restano stabili gli indipendenti.

I lavoratori dipendenti permanenti diminuiscono del -0,3%, che corrisponde a -39mila unità ed al secondo mese di calo. Si registra invece un aumento dei lavoratori a termine con un +0,3%, pari però a +7mila unità, dato che non riesce a colmare la differenza in negativo. Il mumero degli indipendenti resta stabile.

Anche su base trimestrale, periodo agosto-ottobre, si registra un calo degli occupati rispetto al perido precedente (-0,2%, pari a -34 mila).

Anche il numero dei disoccupati a ottobre diminuisce del -1,2%, pari a -37 mila unità. Il tasso di disoccupazione risulta pari all'11,6%, in calo del -0,1% su base mensile. A ottobre si registra una minore partecipazione al mercato del lavoro, sia in termini di occupati sia di persone in cerca di lavoro, ed aumenta così la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, +82mila). Il tasso di inattività sale al 35,1%, in aumento dello 0,2%.