La conferenza degli Istituti missionari italiani (Cimi) che rappresenta i principali istituti religiosi che operano in Africa, tra cui i comboniani, ha pubblicato una dura nota di condanna contro l'accordo, definito scellerato, con "la Libia di El Serraj che rappresenta ben poco in quel paese".

Unica finalità di tale accordo è quella di "bloccare i migranti nell’inferno libico dove sono torturati, stuprati o destinati a morire nel deserto di sete, come ha denunciato l’ONU. Questo è stato possibile con la promessa di tanti soldi (si parla di sei miliardi di euro!)".

Questo è quanto contenuto nella nota che, oltre alle parole di condanna, indica anche delle soluzioni reali e alternative che possano realmente mettere in atto una VERA politica dell'aiutiamoli a casa loro.


Noi missionari condanniamo con forza questo accordo scellerato che sarà pagato così pesantemente dai popoli africani, a noi così cari. Questo costituisce per noi missionari il naufragio dell’Europa come patria dei diritti.

“Il dramma che i migranti e i rifugiati stanno vivendo in Libia - afferma il rapporto dei Medici senza frontiere, rilasciato il 7 settembre scorso - dovrebbe scioccare la coscienza collettiva dei cittadini e dei leader dell’Europa”.

Questa è una politica miope, in vista delle elezioni, per salvare il nostro benessere di occidentali.
Noi missionari chiediamo un’altra politica verso i paesi dell’Africa:

- l’apertura di corridoi umanitari per chi fugge da situazioni drammatiche; 
- un embargo sulla vendita di armi italiane agli stati africani; 
- una seria politica economica verso questi paesi con forti investimenti, non ai governi, ma alle realtà di base per permettere ai popoli d’Africa di rimettersi in piedi; 
- la sospensione delle nostre politiche predatorie nei confronti dell’Africa, ricchissima di materie prime; 
- la sospensione dell’EPA (Accordi di Partenariato Economico) che la UE ha imposto ai paesi africani, che creeranno ancora più fame.

Infine ci auguriamo che la legge sullo Ius Soli, bloccata in Senato, venga subito approvata per permettere a chi è nato in Italia da genitori stranieri, di sentirsi cittadino a pieno titolo. Solo così lentamente e con fatica costruiremo quella ‘convivialità delle differenze’ che ci permetterà di trovarci ricchi delle nostre differenze.

O il mondo sarà così o saremo destinati a sbranarci vicendevolmente. Noi missionari crediamo che non c’è umanità se non al plurale.