Nell'Angelus del 7 agosto, Papa Francesco, dopo la catechesi sulle parole del Vangelo di Luca al capitolo 12, versetti 32-48, sull’atteggiamento da assumere in vista dell’incontro finale con Dio, che deve spingere ogni cristiano ad una vita ricca di opere buone, ricordando "che l’attesa della beatitudine eterna non ci dispensa dall’impegno di rendere più giusto e più abitabile il mondo" ed invitando tutti ad "operare per migliorare le condizioni della vita terrena, specialmente dei fratelli più deboli" ha poi fatto una breve riflessione sulla situazione in Siria.

«Cari fratelli e sorelle, purtroppo dalla Siria continuano ad arrivare notizie di vittime civili della guerra, in particolare da Aleppo. E’ inaccettabile che tante persone inermi – anche tanti bambini – debbano pagare il prezzo del conflitto, il prezzo della chiusura di cuore e della mancanza della volontà di pace dei potenti.

Siamo vicini con la preghiera e la solidarietà ai fratelli e alle sorelle siriani, e li affidiamo alla materna protezione della Vergine Maria. Preghiamo tutti un po’ in silenzio e poi l’Ave Maria».