Dal 1 luglio, il costo per la bolletta della luce degli italiani è aumentato del 4,3%. Fulmine a ciel sereno? No. La notizia era nota da tempo. L'Autorità per l'Energia aveva annunciato questo aumento giustificandolo con un'impennata dei costi di dispacciamneto riconducibili a strategie anomale adottate da alcuni operatori sul mercato all'ingrosso dell'energia elettrica.

In pratica, alcuni grossisti autorizzati ad operare nel mercato dell'energia hanno fatto manovre speculative che hanno alterato il normale meccanismo della formazione dei prezzi, con il risultato di aggravare i costi di produzione.
Invece di intervenire su chi aveva messo in atto la speculazione, l'Autorità per l'Energia ha deciso di normalizzare la situazione aumentando in bolletta il costo della luce, scaricando così il problema sugli utenti!

La decisione non è passata certo inosservata e le associazioni dei consumatori si sono date da fare. Tra queste il Codacons di Carlo Rienzi si è attivato depositando un esposto presso le Procure di Roma e Milano per il reato di truffa aggravata e aggiotaggio e facendo formale richiesta all’Autorità per l'Energia di rendere noti i nomi dei grossisti che hanno creato il problema denunciato dalla stessa autorità.

Tra le iniziative adottate dal Codacons, vi è stata anche quella di ricorrere al TAR della Lombardia che stamani ha espresso il proprio parere, interrompendo in via cautelare gli aumenti e rimandando la trattazione dell'istanza cautelare in sede collegiale ad una camera di consiglio che si svolgerà il prossimo 15 settembre.

Questo è quanto stato scritto dal TAR (II sezione, presidente Mario Mosconi):

"Rilevato che tale procedura è in corso e che perciò sembra opportuno che solo alle relative conclusioni possano essere ridefiniti quegli aumenti percentuali già posti a carico dell’utente finale a decorrere dall’1 luglio del c.a. – intervenuti questi come rideterminazione del citato nuovo prezzo unitario a carico di quest’ultimo - senza conoscere, alla data del 28 giugno 2016, se effettivamente i relativi aumenti percentuali possano essere legittimamente ascritti all’utente finale stesso;
Osservato che, allo stato, tutto ciò determina, in relazione alle emanande singole fatture, un immanente danno grave ed irreparabile soprattutto per la vastissima platea che compone i singoli utenti finali (per lo piè famiglie ed utenti non gestori di attività produttive, percettori di bassi redditi) e che, d’altro canto, i relativi aumenti se dimostrati legittimi, potranno essere agevolmente recuperati nell’ambito degli ulteriori sistemi di fatturazione attraverso idonee ed eque modalità di prelievo;
Riservate al Collegiale le questioni istruttorie, di accesso e di rito;
P.Q.M.
Accoglie e per l’effetto sospende l’efficacia della deliberazione AEEGSI n. 354/2016/R/EEL del 28 giugno 2016. Manda la trattazione in sede collegiale della detta istanza cautelare alla camera di consiglio del 15 settembre 2016.

Nel frattempo, per gli italiani non ci sarà alcun aumento di prezzo per la bolletta della luce.