La Cgila, tramie il suo segretario Susanna Camusso, boccia la legge di Bilancio 2018

La Uil, il 16 ottobre ha sospeso il proprio giudizio sulle nuove decisioni del governo in tema di lavoro aspettando ciò che il Consiglio dei Ministri avrebbe deciso sulla legge di Bilancio. Una valutazioone ufficiale da parte di Carmelo Barbagallo su quanto annunciato da Padoan e Gentiloni non è arrivata... almeno fino ad ora.

Più o meno speculare il commento della Cisl, la cui segretaria generale Annamaria Furlan, invitava comunque il Governo ad occuparsi di pensioni, giovani e lavoro: «vere priorità del Paese.»

L'unica dichiarazione che, invece, entra ne merito delle decisioni prodotte dal CdM di lunedì sulla legge di Bilancio per il prossimo anno le ha rilasciate il Segretario generale della Cgil Susanna Camusso che si è deta preoccupata per «l’assenza di risposte da parte del Governo sui temi della previdenza».

Lunedì, sindacati e ministro del Vavoro Poletti hanno avuto un incontro al ministero.  Nell'occasione il segretario della Cgil Susanna Camusso aveva affermato che era necessario un atto normativo che sospendesse l’automatismo dell’adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita: «Vogliamo che il Consiglio dei Ministri, nel definire la legge di Bilancio, assuma questo impegno.»

Inoltre, per la leader della Cgil «non c’è traccia dell’intervento per le pensioni di garanzia dei giovani, che non richiede un impegno di spesa immediato, ma la modifica di alcune norme, come quella che fissa in 1,5 volte l’assegno ricevuto per avere diritto ad accedere ad una pensione.»

Senza risposte, infine, le questioni dei contratti a termine e continuità lavorativa, e le donne lavoratrici.


In due interviste, una su Radio Capital e l'atra per la trasmissione tv di Rai3 Agorà il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, boccia in pratica la legge di Bilancio approvata ieri, spiegando che si tratta di «una manovra che favorisce le rendite e che mantiene lo status quo. 


Si è fatta una scelta politica: si poteva intervenire sulla finanza, sul patrimonio e facilitare chi lavora e chi produce e invece si è scelto di usare questo slogan sulle tasse, facendo credere che è una risposta a tutti e invece è una risposta solo ad alcuni, mantenendo la pressione fiscale alta.»