«Morendo in croce, innocente tra due criminali, Egli attesta che la salvezza di Dio può raggiungere qualunque uomo in qualunque condizione, anche la più negativa e dolorosa. La salvezza di Dio è per tutti, nessuno escluso. E’ offerta a tutti. Per questo il Giubileo è tempo di grazia e di misericordia per tutti, buoni e cattivi, quelli che sono in salute e quelli che soffrono.»

Queste le parole del Papa nella sua catechesi dell'udienza generale di mercoledì, 28 settembre 2016, commentando il passo del vangelo di Luca «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34), dei due malfattori crocifissi con Gesù.

«Tutti siamo chiamati: buoni e cattivi. La Chiesa non è soltanto per i buoni o per quelli che sembrano buoni o si credono buoni; la Chiesa è per tutti, e anche preferibilmente per i cattivi, perché la Chiesa è misericordia. E questo tempo di grazia e di misericordia ci fa ricordare che nulla ci può separare dall’amore di Cristo», il figlio di Dio che, ci ricorda il Papa, si è fatto uomo per servire gli uomini, «nessuno è escluso dal suo perdono.»



Anche chi ha compiuto atti orrendi ha la possibilità di essere perdonato, purché lo desideri e si avvicini a Gesù, chieda il suo abbraccio.

«Gesù è lì sulla croce per stare con i colpevoli: attraverso questa vicinanza, Egli offre loro la salvezza. Ciò che è scandalo per i capi e per il primo ladrone, per quelli che erano lì e si facevano beffa di Gesù, questo invece è fondamento della sua fede. E così il buon ladrone diventa testimone della Grazia; l’impensabile è accaduto: Dio mi ha amato a tal punto che è morto sulla croce per me. La fede stessa di quest’uomo è frutto della grazia di Cristo: i suoi occhi contemplano nel Crocifisso l’amore di Dio per lui, povero peccatore.»

Durante l'udienza, da parte di papa Francesco, non è mancato neppure un appello per la Siria: «Continuano a giungermi notizie drammatiche sulla sorte delle popolazioni di Aleppo, alle quali mi sento unito nella sofferenza, attraverso la preghiera e la vicinanza spirituale. Nell’esprimere profondo dolore e viva preoccupazione per quanto accade in questa già martoriata città, dove muoiono bambini, anziani, ammalati, giovani, vecchi, tanti … rinnovo a tutti l’appello ad impegnarsi con tutte le forze nella protezione dei civili, quale obbligo imperativo ed urgente. Mi appello alla coscienza dei responsabili dei bombardamenti, che dovranno dare conto davanti a Dio!»

Al termine dell'udienza, il Papa ha acceso una fiaccola per portare all'attenzione dei presenti la ricorrenza della Settimana della Famiglia che avrà luogo a Roma dal 2 all'8 ottobre, fiaccola com simbolo dell'amore delle famiglie di Roma e del mondo intero.