Beatrice Lorenzin, ministra della Salute, non ci ha ancora offerto alcun commento. Eppure, la ministra una breve dichiarazione su un argomento che l'ha vista attivissima nei giorni scorsi la dovrebbe rilasciare.

È di oggi, infatti, la notizia che la Corte di Appello di Milano ha confermato una sentenza emessa sei mesi fa dal Tribunale di Vigevano. La condanna vede protagonista, nelle vesti di colpevole, il Ministero della Salute che dovrà risarcire una donna di 42 anni per un caso di malasanità.

Che cosa è accaduto? Quando nel 1975, l'attuale signora 42enne era ancora una bambina, anzi una neonata, venne sottoposta ad una vaccinazione tetravalente: un unico vaccino per evitare quattro diverse malattie. Il problema, però, è che dopo quella vaccinazione la bambina iniziò a soffrire di disturbi diagnosticati in una particolare forma di encefalopatia, con crisi epilettiche sempre più frequenti, anche in tenera età che, con il passare degli anni, hanno avuto come conseguenza delle disabilità per le quali adesso la donna percepisce delle indennità.

La sentenza della Corte di Appello di Milano, passata in giudicato perché il ministero non ha scelto di impugnarla, stabilisce che lo stato di salute attuale della donna, non certo buono, è legato alla somministrazione di quel vaccino, causa delle sue attuali patologie, stabilendo di fatto un nesso tra vaccinazioni e possibili reazioni avverse. In base alla sentenza alla signora di Pavia sarà riconosciuto un risarcimento.

La vicenda è stata resa nota grazie al Codacons che ci dà qualche notizia in più sulla sentenza:

"Il Ctu, sulla base di letteratura nazionale ed internazionale, rileva che esiste plausibilità biologica tra encefalopatia e vaccino del tipo di quello somministrato, nel senso che l’encefalopatia viene annoverata tra le c.d. reazioni avverse a quel tipo di vaccino […]

In conclusione il Ctu afferma qualcosa di diverso rispetto a quanto ritenuto dall’appellante. Non si tratta di compatibilità ma di alta probabilità desunta a seguito di un iter logico che il Collegio ritiene chiaro e documentato."

Quindi, secondo i giudici, il vaccino ha plausibilmente causato la malattia nella neonata – spiega il Codacons – smentendo le affermazioni rese da Aifa che ha più volte dichiarato che le reazioni avverse alle vaccinazioni appaiono non esaustive e rischiano di fornire una informazione non completa alle famiglie.

Infine, da aggiungere che nella Banca Dati Europea delle Segnalazioni di Sospette Reazioni Avverse ai Farmaci, entrata in funzione nel 2012 e liberamente accessibile online tramite Internet, ci sarebbero 8.409 segnalazioni di sospette reazioni avverse per il vaccino Infanrix Hexa.

E adesso come dovranno comportarsi i genitori che per iscrivere i bambini all'asilo debbono essere costretti a vaccinarli, anche solo dopo pochi mesi di vita, visto che le vaccinazioni sono obbligatorie a partire dagli asili nido? La ministra Lorenzin per ora tace.