Napoli. C'è una svolta nelle indagini sulla morte della piccola Fortuna. Ieri mattina i carabinieri della Compagnia di Casoria hanno eseguito una custodia cautelare, emessa dal Gip, sotto richiesta della Procura di Napoli Nord nei confronti di Raimondo Caputo, 44 anni, compagno della vicina di casa di Fortuna. La compagna era la mamma del piccolo Antonio, anche lui morto un anno prima in circostanze sospette e simili a quelle della piccola.

Una molotov è stata scagliata contro la casa dell'orco, il pedofilo che violenta e uccide le sue vittime innocenti. Un gesto di ipocrisia vista l'indifferenza di Parco Verde che per anni ha fatto finta di non vedere e di non sentire, e di conseguenza di non parlare.

Nel palazzo dell'orrore tutti sapevano quello che accadeva e anche quando la piccola Fortuna è stata trovata morta sotto la finestra di casa sua, da cui è stata gettata, tutti hanno detto che si era trattato di un tragico incidente. Tutti sapevano la verità, ma era più facile, o comodo, tacere senza accusare “l'amico di famiglia”.

Quanta ipocrisia da parte di padri e madri che sono stati complici di Raimondo Caputo.

Il motivo del brutale delitto? La piccola si era rifiutata di sottostare all'ennesima violenza da parte dell'uomo. L'unica che ha avuto il coraggio di ribellarsi a questa atrocità e che ha dovuto pagare con la sua vita.

L'accusa per l'uomo è di violenza sessuale e omicidio. L'uomo era già in carcere, insieme alla compagna, dal novembre 2015. “Sono un bravo papà” ha sempre detto l'uomo per difendersi, ma di fronte alla seconda ordinanza ricevuta in pochi mesi, questa volta per omicidio, Caputo ha vacillato.

“Ma probabilmente non perché si è pentito, ma solo perché ha iniziato a comprendere che resterà in carcere molto a lungo” hanno fatto presente gli inquirenti.

Prima dell'arresto del novembre 2015 per aver abusato della figlia di tre anni, amica e compagna di giochi di Fortuna, avuta con la compagna (ora agli arresti domiciliari per concorso in violenza di minore) Caputo era entrato ed uscito dal carcere per reati minori.

Caputo aveva dichiarato di non essere nel palazzo al momento della morte di Fortuna e nessuno l'ha mai contraddetto, a parte le piccole vittime.

Un vero palazzo degli orrori quello di Parco Verde, infatti oltre a Caputo e alla compagna era stata indagata ed arrestata un'altra coppia di inquilini per pedofilia hai danni di bambini del palazzo.

Nel palazzo i vari inquilini si sono contraddetti più volte davanti alle domande degli inquirenti. La verità è emersa solo quando i tre figli della compagna di Caputo che, allontanati e messi sotto custodia dagli assistenti sociali, con dichiarazioni e anche con disegni hanno fatto capire di aver subito abusi da parte di Caputo insieme alla piccola Fortuna.

La mamma di fortuna, Domenica Guardato, ha sempre puntato il dito contro i condomini del palazzo: “Il mostro è nel palazzo, è impossibile che nessuno abbia visto. Chi sa parli”.

 

La collaborazione dei piccoli ha sconfitto l'omertà dei grandi ancora una volta.