Il Salice, pianta spontanea che si trova di frequente nelle nostre campagne, è da tempo entrato nella storia della medicina perché nella sua corteccia sono presenti molecole, i glucosidi salicilici, che sono i precursori metabolici dell'ormai mitico acido salicilico alla base del prodotto farmaceutico tra i più rivoluzionari del secolo scorso, l'aspirina.

Questo è l'ennesimo dato che, se mai ce ne fosse ancora bisogno, attesta il primato della Natura come fonte di ogni rimedio per raggiungere, mantenere e sostenere uno stato di benessere psico-fisico del nostro organismo.

La parte utilizzata del Salice a scopo medicinale è la corteccia dei rami che contiene oltre a glucosidi salicilici, anche flavonoidi e tannini.
In erboristeria si trovano integratori alimentari naturali a base di estratto standardizzato in salicina e la dose media giornaliera si attesta sui 150-180 mg.

I derivati della corteccia del Salice sono indicati come antinfiammatori, antireumatici e antidolorifici dato che inibiscono la sintesi delle prostaglandine responsabili degli stati infiammatori, della febbre e dei dolori.

A livello di avvertenze va ovviamente evitata l'assunzione in soggetti allergici all'aspirina.

L'estratto di Salice è normalmente ben tollerato a livello gastrico in quanto i glucosidi vengono attivati solo dopo aver superato la barriera gastrica.

Glucosidi simili a quelli del Salice sono presenti anche in altri piante quali l'Olmaria, la Betulla, il Pioppo e la Primula e pertanto soggetti allergici all'aspirina dovrebbero astenersi anche dall'assumere estratti di queste piante.

In gravidanza e allattamento resta valido il precetto di rivolgersi sempre a un medico esperto in Fitoterapia, mentre per tutti gli altri casi potete affidarvi all'erborista professionista che saprà personalizzare il consiglio salutistico in base alla vostra storia.

 

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