Veneto Banca e Popolare di Vicenza non possono e non devono fallire. Questo per una questione d'immagine politica, ma anche per un fatto tecnico, per evitare ulteriori possibili tensioni sul piano internazionale.

Ma tra quelle che sono le speranze del governo e la loro attuazione mancano 1,2 miliardi, il denaro che l'Europa ha imposto alle due banche di reperire sul mercato, dai privati, prima di poter accedere ai soldi pubblici necessari alla loro ricapitalizzazione.

Il Fondo Atlante, ipotizzato da Padoan a tale scopo, non ha i soldi e non ha il ruolo per intervenire al riguardo. Singole banche private non pensano minimamente di mettere a rischio il loro capitale con acquisizioni che, probabilmente, neppure i mercati vedrebbero di buon occhio.

Che cosa inventarsi, allora, per risolvere il problema? La possibilità che le banche italiane si accollino l'esborso di 1,2 miliardi di euro in forma pro-quota. Una soluzione comunitaria, poiché l'attributo comunista non è possibile utilizzarlo trattandosi di banche, per risolvere un problema in una modalità nei confronti della quale alcuni dei principali istituti sarebbero favorevoli in linea di massima.

Da stabilire rimane come agire in termini legali per dare attuazione a tale accordo.