Convocato per le 12.30 al Quirinale, Paolo Gentiloni ha parlato con il presidente della Repubblica per circa un'ora. Alle 13.20 è uscito sorridente dal colloquio ed ha comunicato, ufficialmente, ciò che a tutti era ormai già chiaro da tempo. Sergio Mattarella gli ha conferito l'incarico di formare un nuovo Governo e lui ha accettato.

Adesso inizieranno le consultazioni sul cui esito, ha promesso Gentiloni, darà conto al presidente della Repubblica nel più breve tempo possibile. La fretta è il termine ricorrente di queste ore: la fretta di Mattarella di assegnare l'incarico e la fretta di Gentiloni di formare un nuovo Governo.

Gentiloni ha detto che assolverà l'incarico con "dignità e responsabilità" e che l'eventuale nuovo governo provvederà ad accompagnare e facilitare il lavoro per la definizione delle nuove regole elettorali oltre che a lavorare sulle priorità contingenti, tra cui la ricostruzione dei paesi distrutti dal terremoto.

Con chi proverà a fare il nuovo Governo? Non con le maggiori forze parlamentari che hanno già espresso la loro contrarietà a qualsiasi accordo. Quindi, l'unica strada, ha dichiarato Gentiloni, è quella di rivolgersi ai gruppi parlamentari che finora hanno appoggiato Renzi.

Infine, da sottolineare che, già come aveva fatto ieri Zanda, anche Gentiloni ha voluto ricordare la coerenza di Renzi che ha dato seguito alle sue promesse, dimettendosi dopo la sconfitta al refrendum: "Coerenza che merita rispetto da parte di tutti."

Lasciando da parte qualsiasi commento sulla coerenza di Renzi che ormai è inutile ricordare come da annoverare tra le molte bugie dell'ex premier, questa è la situazione attuale.

Gentiloni, nominato da Renzi in una sorta di consultazione parallela da lui svolta a Palazzo Chigi nelle stesse ore in cui Mattarella convocava al Quirinale le varie forze politiche, formerà un Governo in gran parte simile a quello dimissionario, con qualche new entry che potrebbe, a questo punto, far entrare nell'esecutivo addirittura anche un rappresentante dei verdiniani!

Quindi, nonostante Renzi si sia dimesso da premier per il suo fallimento politico, parole sue, si ripropone al Governo con l'ausilio del paravento Gentiloni per continuare ad operare come se nulla fosse accaduto. Gentiloni, per ogni evenienza, sarà marcato stretto da uno o più componenti del cosiddetto giglio magico che verificheranno che il suo operato segua i desiderata di Renzi.

Gentiloni non ha parlato di scadenze e di elezioni a breve. Inutile parlare di arroganza, supponenza, azzardo, irresponsabilità... o altro. Il dato di fatto è che Matteo Renzi, nonostante tutto, continuerà guidare il governo come se nulla fosse accaduto, ignorando del tutto lo schiaffo che i cittadini italiani gli hanno dato con il voto del 4 dicembre.

Quello di Renzi è ormai un muro contro muro organizzato non più contro uno o più avversari politici, come è suo solito fare, ma addirittura con tre quarti degli italiani. Alla faccia del senso di responsabilità.

Ed il fatto che Mattarella non abbia preteso che Gentiloni dichiarasse che questo nuovo governo sarebbe stato comunque transitorio per portare al voto gli italiani nel più breve tempo possibile, lo rende responsabile tanto quanto Renzi dell'instabilità futura che attende il paese nei prossimi mesi.