Da una parte Francesco, il santo dell’incontro e il santo del dialogo. Dall'altra il Cortile dei Gentili del tempio di Gerusalemme dove i non giudei potevano incontarsi e discutere liberamente anche con rabbini e maestri della Legge disposti a rispondere anche a domande su Dio.

Da questi presupposti è nato il Cortile di Francesco, un luogo fisico, "un luogo dove gli uomini si incontrano, entrano in relazione gli uni con gli altri, considerati di pari dignità a prescindere dalle differenze. Un incontro che non preclude lo scontro ma pone al fondo il reciproco riconoscimento, condizione preliminare imprescindibile di ogni possibile o impossibile dialogo."

La terza edizione, quella in svolgimento in questo fine settimana di metà settembre, ha per tema "il cammino come condizione esistenziale dell'uomo contemporaneo. L'uomo - nella fede o nella disperazione, nella speranza o nell'utopia - incontra altre esistenze e con esse entra in dialogo o in collisione disegnando percorsi e avviando processi. Dal modo in cui l'uomo sviluppa il suo cammino e dalle vicissitudini che nel cammino incontra si delineano le infinite esistenze umane."

L'evento, che si svolge ad Assisi, vede come ospiti personalità della poliica e della cultura che dialogheranno su specifici argomenti che fanno da corollario al tema principale dell'edizione.

Interesante per la sua esperienza di professore, manager e politico l'intervento durante la prima giornata di Romano Prodi di cui, di seguito, sono riportati i passaggi principali.


EUROPA
Romano Prodi, già presidente della Commissione europea, ha parlato del ruolo politico di cui deve riappropriarsi il nostro Continente, dopo le elezioni francesi e dopo quelle tedesche che «quasi sicuramente non presenteranno un grande fatto nuovo.»

«O l’Europa è forte nei suoi principi, o non ha nulla da dire al mondo. Trovare una politica comune. I problemi rimarranno, ma abbiamo tirato un sospiro di sollievo dopo l’uscita britannica che poteva portare ad uno sfaldamento generale.

Basta con la debolezza. Se continuiamo così, ogni giorno facciamo un piccolo passo indietro, perché il compito della democrazia è dare speranza non a qualcuno, ma a tutti. Negli ultimi anni di vita europea, sempre di più il potere è passato dalla Commissione ai singoli Stati: ciò vuol dire che comanda chi è più forte, e il Paese più forte è la Germania.»


IUS SOLI
L'invito di Prodi è stato quello a non confondere la questione dello “ius soli con quella dei migranti in fuga dai loro Paesi.

«Le due questioni non hanno niente in comune: lo ius soli non riguarda i disperati che arrivano nel nostro Paese in modo irregolare, ma ragazzi che parlano e sono italiani. Chi è qui da tanti anni come cittadino italiano è e deve essere considerato cittadino italiano.

Questi ragazzi sono quelli che garantiranno le nostre pensioni. In un Paese con una demografia che cala come la nostra abbiamo bisogno di loro. [Lo dimostra il fatto che lo scorso anno, per la prima volta, in Italia sono nati più stranieri che italiani.]

Se continuiamo così, il problema del Paese non si può risolvere se non abbiamo ragazzi integrati.»


PACE
«La pace non è garantita: va conquistata ogni giorno. [Dalla fine della guerra fredda, nel mondo] ci sono stati 31 conflitti con 300mila morti e nessuno ne ha parlato.»

In questo campo l'Europa può fare molto e svolgere un ruolo strategico, richiamando l'esempio dell'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl nche disse ai tedeschi che erano contrari alla moneta unica: «Io voglio l’euro perché mio fratello è morto in guerra.»


A questo indirizzo è possibile scaricare il programma completo de Il Cortile di Francesco, edizione 2017.