In Messico, dopo il terremoto che ieri ha colpito una vasta area del centro del Paese, compresi alcuni quartieri di Città del Messico, le organizzazioni umanitarie si sono subito attivate per prestare i primi soccorsi e per verificare i bisogni più urgenti delle persone colpite dal sisma.

Anche Save the Children ha espresso la propria preoccupazione per le decine di bambini che si trovavano all’interno della struttura scolastica nel centro di Città del Messico quando questa è collassata, dopo la forte scossa di magnitudo 7.1 di martedì pomeriggio (ora locale).

Hanna Monsivais, coordinatrice dei programmi di Save the Children in Messico, ha raccontato di essersi trovata in strada con centinaia di altre persone che offrivano supporto e assistenza ai vicini: «Le persone hanno mostrato un’enorme solidarietà. I volontari stanno portando acqua, cibo, vestiti e maschere, per poter aiutare le autorità a rimuovere detriti e pietre dal momento che ci sono ancora persone intrappolate sotto agli edifici. Di tanto in tanto chiedono di fare silenzio, per poterle ascoltare. È incredibile ciò che le persone stanno facendo per dare supporto. In molti si trovano ancora in uno stato di shock.»

In base alla testimonianza diretta di Hanna Monsivais che ha potuto cnstatare che interi isolati sono stati transennati e molti edifici non sono accessibili a causa dei danni subiti, è presumibile che, purtroppo «il bilancio delle vittime sia destinato a salire

In molte delle aree colpite l'energia elettrica ancora non è tornata in molte aree e le comunicazioni sono limitate, rendendo così ancor più complicato l'intervento dei soccorritori.

Jorge Vidal, direttore delle operazioni di Save the Children in Messico, si trovava all’interno dell’edificio dove stava lavorando al momento della scossa: «I nostri pensieri vanno alle migliaia di famiglie colpite da questo orribile disastro. I bambini sono spesso i più vulnerabili in emergenze come questa e siamo particolarmente preoccupati perché le scuole della regione erano aperte al momento della scossa e piene di studenti.»