A Child is a Child è il video dell'ultima iniziativa lanciata da Unicef sul dramma dei bambini rifugiati e migranti separati dalle loro famiglie. Il video, realizzato dal celebre fotografo e regista Rankin ed ha come colonna sonora la canzone “four Walls” dei Bastille.

Nel video, vengono riassunti come domande, i vari stereotipiti utilizzati dai movimenti politici e non che basano la loro visilibilità e i loro voti sulla lotta contro i migranti...

Qundi, i ragazzi che si susseguiono nelle sequenze chiedono, a chi si oppone loro, se creda veramente che siano un peso, un nemico, una minaccia, che debbano ritornare da dove sono venuti, che debbano essere messi in carcere, che non debbano più vedere i loro familiari... è questo che vogliono i vari Salvini, Di Maio e Renzi? Naturalmente solo per fare i primi nomi che vengono alla mente. 

Perché se non è questo che vogliono, allora dovrebbero concedere a quei bambini un abbraccio, un po' d'amore, la tranquillità che non hanno mai conosciuto... in pratica la possibilità, finalmente, di vivere una vita normale, una vita che a tutti i bambini dovrebbe essere concessa. 


Lo scopo del video è quello di sfidare gli stereotipi e i pregiudizi sui rifugiati, quelli tanto cari ai nostri "statisti", offrendo ai bambini una possibilità per dire che hanno le stesse speranze, paure e sogni di ogni altro bambino.

«Amo girare con i bambini... sono così espressivi, non trattengono nulla - ha dichiarato Rankin, l'autore del video. - Io sono un papà, riesco a capire i bambini, ma di tanto in tanto, mentre giravamo il video, mi hanno colpito le esperienze che alcuni di loro hanno vissuto. Volevamo partecipassero alla realizzazione del video tre bambini siriani che però non hanno potuto farlo.

Il giorno prima dell’inizio delle riprese, il papà ha saputo che suo fratello era stato ucciso in un bombardamento ad Aleppo. Questi bambini hanno ancora parenti in pericolo in Siria. Mi hanno detto che a loro mancano le proprie famiglie e che si preoccupano ogni giorno per loro. Non dovremmo etichettare e giudicare questi bambini, perché ciò di cui hanno realmente bisogno è amore, sicurezza e calore. Rifugiato che cosa può significare per un bambino? Un bambino è un bambino ed è tutto quel che conta

Nel mondo, circa 50 milioni di bambini vivono fuori dal proprio paese di nascita o sono sfollati all’interno dei loro paesi, almeno 28 milioni di questi bambini hanno abbandonato le proprie case a causa di guerre e conflitti.

Il numero di bambini rifugiati e migranti che viaggiano da soli ha raggiunto un numero record, aumentando di circa 5 volte rispetto al 2010. Almeno 300.000 bambini separati e non accompagnati sono stati registrati in circa 80 paesi tra il 2015 e il 2016, rispetto ai 66.000 nel 2010 – 2011.