La terra non smette di tremare, in questo strazio infinito. Lo scenario non muta: i soccorsi sono ancora impegnati tra le macerie, anche se oramai la speranza di trovare ancora qualcuno in vita lascia il posto alla certezza che si procederà al recupero di cadaveri.

Quattro nuove scosse di terremoto sono state registrate stanotte fra le 2 e le 2:30 al confine tra Marche, Lazio e Umbria: la più forte ha avuto magnitudo 3.8. Le altre 2.3, 2 e ancora 2. Una nuova scossa, poi, alle 6.29.

UN TRAGICO BILANCIO DESTINATO AD AUMENTARE

I dati forniti dalla protezione civile parlano di 250 morti e 365 feriti ospedalizzati; per alcuni però i numeri non sono reali: il sindaco di Amatrice ritiene - purtroppo - che la conta delle vittime sia più alta dei 193 decessi comunicati, portando il numero a 204.

Molto gioca purtroppo l'incertezza sul dato effettivo di presenze in loco, dovuto alla stagionalità dei flussi. Questi i dati forniti da Immacolata Postiglione, capo ufficio stampa della Protezione Civile: "Sono 250 i morti: 11 ad Accumoli, 193 Amatrice, 46 Arquata". Un bilancio che resta tragicamente aperto, e che qualcuno ipotizza possa essere addirittura peggiore di quello registrato a L'Aquila.

1.500 è la stima delle persone rimaste senza casa. La maggior parte dei senzatetto si concentra nel comune di Arquata del Tronto e della frazione di Pescara del Tronto, rasa al suolo.  

Il Consiglio dei Ministri si è concluso poco prima delle 21 e in conferenza stampa Matteo Renzi ha detto che è stato dichiarato lo stato di emergenza per le zone colpite dal terremoto. Il Governo ha stanziato 50 milioni per la gestione dell'emergenza.