Da Fossoli a Grosseto, da prete in aspettativa a prete a tutti gli effetti nella sua comunità diventata parrocchia, da fiero resistente al nazifascismo ad anticipatore della dottrina sociale della Chiesa, Don Zeno Saltini e la sua comunità di Nomadelfia - che continua ad esistere - hanno indicato una via sociale che è stata osteggiata dall'ipocrisia e dagli interessi della politica e della gerachia ecclesiastica.

Un piccolo risarcimento a Don Zeno ed alla sua comunità vengono oggi da Papa Francesco che ha voluto salutare, nel giorno del suo 80esimo compleanno, i testimoni di Nomadelfia, ricevuti in mattinata nella Sala Clementina.

«Don Zeno - ha detto il Papa - si presenta a noi oggi come esempio di fedele discepolo di Cristo che, ad imitazione del divino Maestro, si china sulle sofferenze dei più deboli e dei più poveri diventando testimone di una carità inesausta.

Il suo coraggio e la sua perseveranza vi siano di guida nel vostro quotidiano impegno di far fruttificare i germi di bene che egli ha abbondantemente seminato, animato da passione evangelica e sincero amore alla Chiesa.

Chi avrà nutrito, vestito, accolto uno dei più poveri tra gli uomini, avrà nutrito, accolto, amato lo stesso Figlio di Dio. Chi al contrario avrà respinto, ricacciato, dimenticato uno dei più piccoli e deboli, avrà trascurato Dio stesso. [...]

I bambini e gli anziani costruiscono il futuro dei popoli: i bambini, perché porteranno avanti la storia; gli anziani, perché trasmettono l’esperienza e la saggezza della loro vita. Non stancatevi di coltivare e alimentare questo dialogo tra le generazioni, facendo della fede la vostra stella polare e della Parola di Dio la lezione principale da assimilare e vivere nella concretezza della vita quotidiana.»