Questo pomeriggio, a Maranello, a casa della Ferrari (non in senso figurato, ma proprio nel significato letterale del termine), si è svolto il vertice tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e la cancelliera tedesca Angela Merkel.

I due capi di Governo si sono incontrati dopo poco più di una settimana dal vertice di Ventotene. Che cosa si possano essere detti di nuovo dopo così poco tempo è difficile a dirsi. Però, rispetto a quello di nove giorni fa, questo incontro ha un contorno di concretezza che l'altro non sembrava avere.

Infatti, a Maranello, durante la cena che concluderà il vertice si  parleranno tra loro alcuni rappresentanti delle principali aziende dei due paesi (come se questo non sarebbe stato possibile altrimenti!) e continueranno a parlarsi tra loro i due ministri delle finanze, Padoan e Schäuble, che già si erano visti nel pomeriggio. Probabilmente, questo incontro servirà anche in chiave Brexit in funzione dei temi che verranno trattati nel prossimo vertice che vedrà riuniti tutti i paesi dell'Unione Europea.

Organizzare un vertice presso un'azienda è alquanto pittoresco oltre che un assurdo in sé, ma ormai con Renzi non ci dobbiamo più stupire di nulla. In fondo, lui e Marchionne sono in perfetta sintonia, tanto che dopo gli inni nazionali e la consueta camminata davanti ai soldati schierati sull'attenti, i due capi di Governo sono entrati nella palazzina dove lavorava Enzo Ferrari insieme ai vertici FCA. Mediaticamente, si è avuta l'impressione che anche Marchionne ed Elkann facessero  parte del Governo!

Secondo quanto avevano anticipato i media, il vertice avrebbe dovuto consentire a Renzi di avere da parte della Germania il via libera per poter spendere, per i prossimi 10 anni, fino a 5 miliardi di euro l'anno per finanziare il progetto Casa Italia che, in  base agli annunci, dovrebbe mettere in sicurezza il paese non solo dai terremoti, ma anche dai rischi idrogeologici.

Che di questo si sia discusso o meno, almeno ufficialmente, non è dato di sapere. Nella conferenza stampa di chiusura, sia Merkel che Renzi hanno parlato in termini molto generici degli argomenti trattati, tanto che possono essere riassunti in questi termini: economia e immigrazione.

Per quanto riguarda l'economia, la cancelliera ha rimandato alla Commissione UE la decisione su eventuali deroghe, mentre sul problema dei migranti entrambi si sono detti d'accordo che è  necessario che sia l'Europa nel suo insieme a decidere una politica comune per la gestione del rimpatrio dei non aventi diritto all'asilo.


Durante la sessione di domande, la questione dello sforamento del patto di stabilità è stata posta a Renzi, che ha risposto come suo solito, da bullo di periferia, come già ci aveva abituato in passato anche Silvio Berlusconi.

Quindi, nell'ordine, questo è quanto è stato detto da Renzi. Quello di cui l'Italia ha bisogno è spendere bene i soldi che ci sono, perché l'Italia ha molte risorse pronte che vanno investite in modo serio, senza proclami. Quello che è necessario è un cambio di mentalità. Per finanziare Casa Italia utilizzeremo le regole europee. Non ci saranno annunci shock e prenderemo tutto quello che c'è da prendere quando ce ne sarà bisogno.

E per quanto riguarda il commissario per la ricostruzione dei comuni distrutti dal terremoto del 24 agosto, Renzi ha confermato che domani Vasco Errani verrà incaricato ufficialmente del ruolo, come già era stato anticipato da alcuni giorni.

Come Renzi possa conciliare nel bilancio pubblico corrente e futuro l'importante aggravio di spesa causato dal terremoto e dagli investimenti di Casa Italia quando già prima non era in grado di dare risposte certe ai pensionati che reclamavano un adeguamento delle pensioni minime, ai dipendenti pubblici che chiedevano il nuovo contratto, su come evitare gli automatismi del patto di salvaguardia e così via... con un PIL che si prospetta essere la metà di quello preventivato, non lo ha spiegato!

In compenso, ci ha ricordato che grazie al suo Governo, l'Italia è passata da 121 a 78 procedure d'infrazione nei contenziosi con l'UE, il rapporto deficit PIL non è mai stato così basso e con il Jobs Act, dal 2014 (!) ad oggi, in Italia sono stati creati 585.000 posti di lavoro (qualche giorno fa diceva che erano 599 mila)!

Ma non solo. Quando ha appreso che la Merkel, come Governo tedesco, avrebbe finanziato la ricostruzione di una scuola in uno dei comuni terremotati, anche lui ha detto che parteciperà per la metà! Ormai, il senso del ridicolo, con Renzi, ha superato qualsiasi soglia di immaginazione! Evidentemente, stavolta, nessuno di quelli che gli fanno da badante ha potuto tirargli la giacca per ricordargli che lo Stato dovrà ricostruire, per obbligo, ben più di una scuola!

Ma per Renzi, probabilmente, questi sono dettagli! In fondo, per uno che ha basato la sua carriera politica sulla comunicazione, quello che conta sono gli slogan e le immagini. Così, questa giornata la potremo ricordare con questa frase: «Colorare sempre più di futuro l'Europa!» Inutile scervellarsi per capirne il significato. L'importante è che possa essere d'effetto e generare ottimismo.

Invece, per quanto riguarda l'immagine, il vertice può essere sintetizzato con Renzi che dà la zampa (parole sue) al cane Leo, che ha segnalato il luogo dove ad Arquata era sepolta viva una bambina tra le macerie della sua abitazione. Il cane (nella foto in alto) vestito di scuro ma senza giacca, invece non ha rilasciato alcuna dichiarazione, senza vantarsi di ciò che ha fatto. In fondo... è il suo lavoro.